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Sousa, emozioni da record

Dietro l'inizio sprint c'è la capacità di coinvolgere e appassionare tutta la squadra

Redazione VN

Nella storia della Fiorentina ci è entrato come se fosse la cosa più semplice del mondo. Ed è proprio la naturalezza con cui ha preso il timone di un ambiente burrascoso e quello del campionato, ad aver stupito anche i più ottimisti. Paulo Sousa trascina, dentro e fuori dal campo, travolge con la sua sicurezza, sdogana sogni e termini (come la parola scudetto) che sarebbero proibiti per la maggior parte (se non tutti) dei suoi colleghi, e soprattutto dà la sensazione di essere solo all’inizio della sua scalata. Anche perché il portoghese non è certo solo «chiacchiere e distintivo». Anzi. Sono i numeri, i dati (che controlla, aggiorna in continuazione) a dare la cifra della bontà del lavoro che Sousa e il suo staff stanno facendo a Firenze.

Record dunque. A partire dalle sei vittorie in sette giornate che hanno fruttato 18 punti. Un traguardo mai raggiunto dal 1926 a oggi dalla Fiorentina, nemmeno negli anni dei due scudetti. Un andamento in perfetta linea con la Juventus delle ultime tre stagioni che alla settima giornata si trovava sempre a quota 19 (nel 2013/14 la Roma però era in testa con 21 punti) a dimostrazione di quanto i numeri della Fiorentina siano da prendere sul serio. Ma non solo. Prendiamo la difesa. La Fiorentina con quattro gol subiti (di cui tra l’altro 3 alla seconda giornata contro il Torino) è di gran lunga la miglior difesa del campionato. La media di 0,5 a gara è addirittura migliore rispetto allo 0,6 della Juventus nella scorsa stagione, così come quella dei gol segnati (14 per una media di 2 a gara) è migliore dell’1,8 fatto registrare dai bianconeri nell’ultimo campionato. Certo, i numeri viola sono al momento ristretti a un meno di un quinto del campionato, e la difficoltà maggiore è proprio quella di mantenere un’andatura a cui né Firenze né la Fiorentina sono abituate con il rischio di mandare fuori giri il motore. Eppure, e in questo l’effetto Sousa appare predominante, l’entusiasmo che sta ora avvolgendo i giocatori viola sembra in grado di proteggerli quando arriveranno le prime difficoltà.

A giocare poi dalla parte della Fiorentina è il fatto che il vero fuoriclasse della squadra sembra proprio l’allenatore e non uno o due giocatori con il rischio che i risultati della squadra vengano condizionati eccessivamente dallo stato di forma di pochi. Sousa infatti sta gestendo la rosa cercando di tenere tutti sulla corda. Ogni elemento a disposizione ha avuto i suoi minuti per mettersi in mostra. Tra campionato e coppa sono 22 i giocatori che sono scesi in campo, per un totale di 9 marcatori diversi in altrettante partite. Guardando poi solo al campionato sono 21 quelli che hanno strappato almeno una presenza con 7 che hanno trovato la via della rete. Numeri che anche in questo caso mettono la Fiorentina al di sopra di tutte le concorrenti ad eccezione della Roma (10 marcatori diversi) ma alla pari della Lazio (7) e davanti a Juve (6), Inter (5), Napoli (5) e Milan (5).

La forza è nel gruppo insomma, con la quota scudetto viola che si è abbassata da 30 a 6 nel giro di una settimana, a dimostrazione di come anche i bookmaker guardino alla Fiorentina non come a una meteora, ma a una solida realtà di questa stagione. Merito di Sousa e di una società che ha saputo trovare la via per evolversi dopo le tre stagioni di Montella. Dal bel gioco come obiettivo, alla vittoria davanti a tutto. La Fiorentina ha cambiato faccia, si è fatta più cattiva, quasi spietata. E soprattutto coinvolgente. Anche nei sogni.

Ernesto Poesio - Corriere Fiorentino