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VIDEO – Diciassette anni fa il Re Leone ruggiva a Wembley

Il 27 ottobre 1999 la Fiorentina batteva l'Arsenal grazie ad un super gol di Batistuta e alle parate di Toldo

Stefano Niccoli

Ci sono alcune vittorie che entrano nella storia di una società sportiva e che per questo meritano, più di altre, di essere ricordate, anche dopo tanto tempo. Il 27 ottobre potrebbe sembrare una data come le altre, senza alcun significato particolare. Non è così però perché esattamente diciassette anni fa la Fiorentina di Giovanni Trapattoni, grazie ad un super gol di Gabriel Batistuta, vinceva contro l'Arsenal di Arsene Wenger nello stadio di Wembley, il vecchio Wembley, un impianto che ha fatto, insieme a pochi altri, la storia del calcio. Il Re Leone si confermò il leader della squadra e Toldo uno dei migliori portieri in circolazione. Nessuno potrà mai dimenticare quella impresa tanto inaspettata quanto bella, arrivata contro una formazione che nel 2003-04 sarebbe stata etichettata come invincibile, visto che in quella stagione i Gunners conquistarono la Premier League non perdendo mai. E pensare che pochi giorni prima, il 24 ottobre, la Fiorentina andò ko per 2-0 contro il Piacenza allo stadio Garilli. Si trattava della terza sconfitta consecutiva in campionato dopo quelle contro Roma e Parma. Insomma, non tirava una buona aria nello spogliatoio gigliato. Ma si sa, il calcio è strano. Ciò che tutti ritenevano impossibile, invece accadde in quella magica notte inglese.

Era la Champions League edizione 1999-2000, quinta giornata del Gruppo B. I viola avevano conquistato cinque punti, grazie ai pareggi per 0-0 contro Arsenal e AIK Solna e al successo per 3-0 con la formazione svedese. Contro il Barcellona al Camp Nou, invece, arrivò una sconfitta per 4-2. Oltre al già citato pari a reti bianche contro i ragazzi di Trapattoni, i Gunners avevano vinto 3-1 con l'AIK, pareggiato col Barcellona per 1-1 in Spagna e perso con i catalani a Londra per 4-2.

“Ho dato la frustrata, adesso voglio la risposta. Vedrete la vera Fiorentina. Io viaggio in linea con squadra e società, non c’è frattura, non esistono figli e figliastri. Forse ho parlato di scudetto troppo in fretta, ho anticipato la realtà. Un peccato di presunzione, ma io sono convinto che una truppa debba sempre puntare in alto, altrimenti si addormenta, ritira lo stipendio e tira a campare. E io detesto il tran tran, la routine. E’ una sfida importantissima, un po’ come una finale di Coppa dei Campioni. Il mio futuro, però, non passa da Wembley”, disse Trapattoni alla vigilia. Il giorno della partita la Fiorentina, priva di Torricelli, si schierò con: Toldo, Pierini, Firicano, Repka, Di Livio, Rossitto, Cois, Heinrich, Rui Costa, Batistuta, Chiesa. L’Arsenal rispose con: Seaman, Dixon, Keown, Adams, Winterburn, Parlour, Vieira, Petit, Overmars, Berkamp, Kanu, quest’ultimo reduce dalla tripletta segnata in campionato contro il Chelsea di Vialli. Lo slovacco Lubos Michel fu l’arbitro dell’incontro giocatosi davanti a circa 73mila spettatori, di cui 3.500 fiorentini. Tutti i riflettori erano puntati sul Re Leone, ammonito dopo appena due minuti per un fallo su Dixon. Il primo tempo finì 0-0, nel secondo il Trap fece entrare Adani al posto di Cois. Dall’altra parte Wenger tenne in panchina un certo Thierry Henry. Al 75’ ecco la svolta: Batistuta, su passaggio di Heinrich, superò in velocità Dixon e da posizione defilata fece partire un diagonale destro che si spense sotto la traversa. Settore ospiti in delirio ed un intero stadio ammutolito. Poco dopo il vantaggio, Toldo salì in cattedra deviando in angolo un tiro ravvicinato di Kanu. I minuti finali furono un inferno, ma al triplice fischio i viola poterono far esplodere la loro gioia per la vittoria e per la qualificazione alla fase successiva.

“Batistuta, una magia per Trap”, titolò La Stampa giovedì 28 ottobre 1999. “Una notte all’italiana” e “Che festa con Batistuta” scrisse, invece, la Repubblica. “Gunners crash of Europe” si leggeva sul sito della BBC. “Perché siamo fuori? Perché non siamo stati abbastanza bravi in casa, ma non voglio usare Wembley come una scusa. Abbiamo sbagliato tante occasioni stasera, sapevamo che era importante non subire gol. La squadra non è mai stata in grado di rilassarsi. La Fiorentina si è difesa molto. Questa sconfitta è un duro colpo per noi”, disse Wenger dopo il match.

Il Re Leone ruggì nella terra dei Tre Leoni. Una serata magica che Batistuta ha ricordato in occasione della Hall of Fame viola 2014 regalando al Museo Fiorentina la maglia indossata a Wembley.