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Rossi-Rebic: destini…paralleli

La brutta notizia è arrivata nella serata di domenica 1° giugno. Giuseppe Rossi non è stato convocato per i Mondiali. Al suo posto ci andrà Lorenzo Insigne. Una vera e …

Redazione VN

La brutta notizia è arrivata nella serata di domenica 1° giugno. Giuseppe Rossi non è stato convocato per i Mondiali. Al suo posto ci andrà Lorenzo Insigne. Una vera e propria sorpresa. In negativo purtroppo. Contestata prontamente da tifosi e non, sui social network in particolare. Pepito si meritava di andare in Brasile. Non solo per la straordinaria stagione disputata, ma anche per la grinta dimostrata nel voler recuperare dall'infortunio al ginocchio subìto lo scorso 5 gennaio. Dopo il suo rientro, il 3 maggio nella finale di Coppa Italia contro il Napoli, aveva mandato vari messaggi a Cesare Prandelli. Il primo nella partita interna col Sassuolo. Entra nella ripresa e dopo sei minuti segna il 2-4. Nel recupero sfiora addirittura il gol del 4-4. Il secondo, contro il Livorno. La partita è brutta e avara di emozioni, ma ci pensa l'ex Villareal a confezionare per Cuadrado l'assist per l'1-0. Infine, contro il Torino nell'ultima giornata di campionato. Rossi parte titolare. Nel primo tempo tenta un pallonetto, ma Padelli devia in corner. Nella ripresa, sigla con freddezza impressionate il rigore per il momentaneo 1-0. Rientra nei trenta pre-convocati per il Brasile, le due settimane di ritiro a Coverciano all'insegna del sudore e della fatica per mettere in “crisi” il ct, però, non gli sono bastate. Giuseppe resterà a casa, nonostante sia tra gli azzurri il vicecapocannoniere della Serie A alle spalle di Immobile.

L'altra faccia della medaglia di queste convocazioni mondiali in ottica viola è rappresentata da Ante Rebic, nei ventitré della Croazia che esordirà giovedì 12 giugno contro i padroni di casa del Brasile. In pochi – forse nessuno – si aspettava la chiamata dell'ex Spalato da parte del Ct Niko Kovac. D'altronde, quella del ragazzo classe 1993 è stata un'annata disgraziata, da comparsa. Gli infortuni non hanno quasi mai smesso di perseguitarlo. Come se non bastasse, il giocatore ci ha messo anche del suo, con alcuni atteggiamenti poco consoni alle direttive del club (ad ottobre, prima di Fiorentina-Juventus, giocò con la nazionale Under 21, nonostante qualche acciacco fisico). Alla fine, il resoconto parlerà di cinque presenze: quattro (con gol) in campionato, una (con gol) in Coppa Italia. Il suo calvario è iniziato a gennaio con la metarsalgia che l'ha tenuto fuori per tre mesi. L'incubo è terminato a metà maggio, quando è stato inserito nella lista dei ventisei pre-convocati. Un attestato di fiducia niente male, a testimonianza che le qualità ci sono eccome. Non si spiegherebbero sennò il “Premio Speranza” ricevuto in patria a dicembre e i 4,5 milioni sborsati da Pradè in estate per portarlo a Firenze. Vista la giovane età, la poca esperienza e la presenza di giocatori del calibro di Eduardo Da Silva, Olic e soprattutto Mario Mandzukic, Rebic non sarà titolare ai Mondiali, ma il fatto di prendervi parte a soli vent'anni rappresenta già una gran bella soddisfazione. Una cosa simile successe a Ronaldo negli Stati Uniti nel 1994, quando il Fenomeno aveva solo diciotto anni.

Rossi-Rebic: due destini paralleli.

 STEFANO NICCOLI