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Pioli: “Ricordo quando la mattina Davide passava davanti al mio ufficio. Sentiamo la sua presenza”

Il tecnico della Fiorentina ricorda Davide Astori

Redazione VN

Davide era una persona speciale, sempre positiva, sorridente e disponibile. Inoltre aveva il pregio di saper dire la cosa giusta al momento giusto e col modo giusto»: parola di Stefano Pioli, allenatore della Fiorentina, che ha ricordato il Capitano ai microfoni di DAZN. «Con la squadra facciamo colazione insieme, io ho l’ufficio davanti alla mensa, lui era sempre il primo a passare al mattino a darmi il buongiorno. Oggi lo fa German Pezzella, che guarda caso è anche il nuovo capitano. Quando facciamo le riunioni video con la squadra mi ricordo benissimo qual era la posizione di Davide, noi tutte le volte che stiamo insieme sentiamo la sua presenza, perché era una presenza troppo significativa e importante», ha raccontato il tecnico.

"«Mi piace ricordarlo tutti i giorni e dove me lo sono tatuato, è impossibile non vederlo». Il ricordo di Astori non lo abbandonerà: «Anche se non c'era bisogno di questo gesto perché nella mia testa Davide c'è sempre, io come entro al centro sportivo lo vedo, lo sento,  nel mio ufficio c'è però sentivo questa necessità e sono contento. Salirà sul pullman con noi e scenderà in campo con noi, lo fa tutti i giorni, lo farà anche ad Udine».

Tornare a Udine poco dopo la tragedia di Davide è stato particolare, per me e per i giocatori. È stato come rivivere tutto quello che era successo in precedenza, è stato difficile superare quei momenti, è stato difficile andare avanti», ha proseguito Pioli a DAZN. «Abbiamo chiaro in mente la partita dello scorso anno dopo l'ultima partita di Davide contro il Chievo; aveva anche servito l’assist per il gol di Biraghi, e poi dopo siamo partiti per Udine, lo stesso calendario di quest’anno. Non servono queste coincidenze per ricordarlo e sono situazioni che vanno affrontate», ha raccontato il tecnico.

"L'allenatore della Fiorentina racconta poi un aneddoto: «Lo avevo già sfiorato in passato, doveva venire a giocare nella Lazio quando la allenavo e ci eravamo parlati diverse volte al telefono, poi dopo era andato alla Roma. Ma quando sono andato a Firenze avevo individuato in Davide la figura e la persona giusta per rappresentare un inizio nuovo, una persona che avesse la personalità e la forza di sostenere un rinnovamento così totale: il nostro è stato un rapporto di grande sintonia e chiarezza, per me è stata una figura importante. Abbiamo vissuto insieme il lavoro quotidiano con grande condivisione, per me è stata una figura molto importante».

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