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Palermo-Fiorentina: quando il Barbera si trasforma in un “campo di battaglia”

Nel recente passato alcuni episodi hanno fatto scatenare l'ira della squadra rosanero nei confronti di quella viola

Stefano Niccoli

Quando il "Renzo Barbera" si trasforma in un "campo di battaglia". E' successo abbastanza spesso in passato tra Palermo e Fiorentina. Lo stadio siciliano, infatti ha ospitato duri scontri, anche verbali, tra la squadra rosanero e quella viola.

Impossibile, allora, dimenticare quanto avvenuto l'11 marzo 2007, giorno del ritorno di Luca Toni nell'isola. La partita è bella e intensa fin dalle prime battute. Al trentatreesimo, il fattaccio: Guana si fa male, si accascia a terra, lascia il pallone, Mutu lo recupera, si invola verso la porta avversaria, dribla Biava e Barzagli e segna con un preciso diagonale destro. Al Barbera scatta l'inferno. I padroni di casa intraprendono la caccia all'uomo sul rumeno, colpevole – secondo il loro punto di vista – di non essersi fermato. Guidolin, tecnico dei rosanero, perde il lume della ragione, va su tutte le furie e l'arbitro Messina lo espelle. Prima di lasciare il campo, però, l'allenatore si rende protagonista di un duro faccia a faccia con Prandelli. “A parti invertite, avrei fermato la squadra e fatto segnare la Fiorentina. Se mi accadrà una cosa del genere, mi comporterò come ho detto, altrimenti è giusto che mi sputino in faccia”, disse Guidolin nel post partita. “Non ho visto niente. Mi sembrava che Guana avesse mancato la palla”, furono, invece, le parole di Mutu. Per la cronaca, la partita finì 1-1, con i siciliani, nonostante l'uomo in meno, capaci di agguantare il pari con un super gol del ventenne Cavani. Due punti persi dalla Fiorentina, sicuramente uno guadagnato dal Palermo.

Passa poco più di un anno e i rosanero vanno nuovamente su tutte le furie nei confronti dei viola. E' il 26 ottobre 2008, quel giorno la Fiorentina dimostra tutto, tranne di avere il braccino corto. Anzi. L'incriminato, questa volta, non è Mutu, ma il suo compagno di reparto, Alberto Gilardino. Sì, perché fu proprio l'attaccante di Biella a portare in vantaggio gli ospiti con un tocco di braccio, facendo così scatenare i tifosi rosanero. “Ho ricevuto una ginocchiata da dietro e ho preso il pallone con la mano. Poi ho rivisto le immagini e lo ammetto: l'ho preso di mano”, disse il Gila, squalificato poi per due giornate. A differenza dell'anno precedente, la Fiorentina riuscì a portare a casa la vittoria grazie al 3-1 finale (doppietta di Mutu dopo Gilardino e rete di Simplicio per i padroni di casa).

In più di una circostanza, dunque, c'è stata buriana tra Palermo e Fiorentina al Barbera. Speriamo che domenica non ci sia niente di rilevante da commentare e che, soprattutto, i tre punti prendano la via di Firenze.