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Facundo, se ci sei batti un colpo

La parabola del difensore argentino che medita “vendetta”

Redazione VN

C’era un tempo in cui Facundo Roncagliaera l’idolo assoluto della tifoseria Viola, colui che incarnava appieno la voglia di riscatto di tutta la piazza. E l’argentino in campo non si risparmiava per nulla, annichilendo i propri avversari. Quel Roncaglia però è sparito a partire da gennaio 2013.

Probabilmente il peggiore in campo nelle partite disastrose contro Pescara, Napoli, Catania e Juventus. Dopo quel filotto più che negativo ha fatto un mese e mezzo di panchina, è rientrato contro il Cagliari il 30 marzo, ma non ha mai convinto più di tanto.

Adesso non ne parla più nessuno. Abbandonato in ripostiglio come un orsacchiotto da un bambino che ha appena scoperto la playstation.

Le decine di gruppi a lui dedicati su facebook adesso parlano di Gomez e del “caso Pizarro”, ma non di lui. E’ finito nell’Antinferno dantesco, assieme agli ignavi: anime che vissero “sanza 'nfamia e sanza lodo”, condannati a non essere mai più compatiti o considerati.

Tuttavia è doveroso ricordare che nella stagione 2011/2012 Roncaglia è sceso in campo la bellezza di 40 volte nel Boca Juniors e ha giocato più di 3300 minuti. L’ultima partita per gli Xeneizes è stata il 28 giugno 2012 nella finale di Copa Libertadores, in cui ha segnato anche un goal. Il 16 luglio Roncaglia era già in ritiro con la Fiorentina. Nessuna vacanza, un tour de force che inevitabilmente gli è costato l’enorme calo fisico a gennaio.

Il prossimo anno Facundo potrebbe di nuovo essere schierato come terzino destro titolare nella difesa a 4 di Montella. L’argentino ha un enorme potenziale e se nella stagione 2013/2014 dovesse giocare come lui sa fare, senza la stanchezza accumulata nell’anno precedente, allora la Fiorentina avrebbe una difesa insormontabile.

Un giocatore grintoso, potente nei contrasti, reattivo nel gioco aereo, forte fisicamente e bravo nei tiri dalla distanza (ricordate Parma?). Doti che gli hanno fruttato la stima dei tifosi fiorentini (e si sa quanto sia difficile ottenerla).

Adesso tocca a lui riprendersi il posto, tocca a lui convincere Montella nel ritiro di Moena e nel prossimo campionato. Sarebbe un peccato cederlo ad un’altra squadra, non dargli un’ulteriore possibilità.

TOMMASO FRAGASSI