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I tre cambi della discordia: la Fiorentina si sgonfia nel momento migliore

Stefano Niccoli

Non hanno convinto i tre cambi di Prandelli in un colpo solo. Qualcuno potrebbe affermare: ‘è facile parlare col senno di poi’. Vero, ma il rischio che la Fiorentina perdesse lo sprint offensivo c’era. Detto, fatto

Nel calcio ai tempi del lockdown spesso sono i cambi a fare la differenza. In positivo e in negativo. Facciamo due esempi, relativi entrambi alla decima giornata conclusasi ieri sera. Contro la Sampdoria, Pioli inserisce Castillejo e dopo 35 secondi lo spagnolo segna il gol del 2-0 per il Milan a un quarto d’ora dalla fine.

Concentriamoci ora su Fiorentina-Genoa. Le tre sostituzioni operate da Prandelli in un colpo solo al 77’ (Borja Valero, Cutrone ed Eysseric in; Ribery, Vlahovic e Callejon out) non hanno dato i frutti sperati. Anzi, da quel momento in poi la squadra viola si è sgonfiata. Fino al triplice cambio i gigliati avevano messo all’angolo il Grifone, sfiorando il vantaggio con Vlahovic e Amrabat (e non dimentichiamoci il gol annullato a Bonaventura). Poi, stop. La luce si è spenta. Qualcuno potrebbe affermare: ‘è facile parlare col senno di poi’. Vero, ma il rischio che la Fiorentina perdesse lo sprint offensivo c’era. Detto, fatto. Non che Ribery, Callejon e il serbo stessero facendo sfracelli, ma modificare gli equilibri di una formazione in pieno controllo del gioco è pericoloso e, a volte, controproducente.

Negli ultimi dieci minuti più recupero il Genoa ha alzato il baricentro grazie alla tecnica di Pjaca, autore del classico gol dell’ex con un’incursione tra Caceres e Milenkovic. E pensare che, se Dragowski non avesse compiuto il miracolo su Destro, adesso staremmo commentando uno 0-2 imbarazzante e sportivamente drammatico. Per fortuna ci ha pensato il gigante serbo a regalare alla Fiorentina un punto insperato. La strada è lunga e tutta in salita. La classificafa paura, così come il calendario. Non è un anno di transizione, l’obiettivo è la salvezza. Da conquistare il prima possibile e, si spera, senza troppi patemi d’animo.

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