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Sette portieri in sette anni. Il curriculum di Pantaleo Corvino nella sua prima esperienza alla Fiorentina rende l'idea di quanto il ruolo "piaccia" al dirigente di Vernole. E pensare che per i 5 anni e mezzo i galloni del titolare erano saldamente nelle mani - è il caso di dirlo - di Sebastien Frey, ma questo non frenò la ricerca del diesse. Da Lobont a Berti, passando per Avramov e Storari, in quegli anni a Firenze c'è stata sempre grande abbondanza di estremi difensori (di livello), anche perchè era convinzione di Corvino che la concorrenza facesse bene anche tra i pali, come accade negli altri ruoli. Emblematica fu l'ultima annata, stagione 2010/11, quando a Frey fu affiancato prima Boruc in estate e poi - quando il francese stava ormai rientrando da un infortunio - pure il giovane Neto a gennaio.
Ecco perchè, immaginiamo, il vecchio/nuovo diesse viola non sarà poi così dispiaciuto di ereditare una Fiorentina che già numericamente avrà bisogno di portieri. Con l'addio di Sepe e quello molto probabile di Lezzerini (in prestito) serviranno almeno due innesti nel reparto, a meno che non venga ceduto pure Tatarusanu. A quel punto Corvino potrebbe sbizzarrirsi.
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