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Guida alla nuova Conference League: dal Chelsea spendaccione al miracolo Heidenheim

Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Il Lens è una delle belle storie degli ultimi anni di calcio francese. Una delle più piccole città ad aver disputato la Champions, visto che ha 30mila abitanti. Fa impressione se si pensa che lo stadio ne contiene 36mila, e spesso è sold out. Il club è legato all'identità mineraria della città, come si nota anche dallo stemma. Lo scorso anno sono arrivati terzi nel girone di Champions, ma rispetto alla squadra del 22/23 hanno perso i due punti cardine: Seko Fofana e Lois Openda sono stati ceduti la scorsa estate. L'allenatore è Franck Haise, che ha riportato la squadra in Ligue 1, traghettandola ad altezze che non si vedevano da anni. Il sistema è il 3-4-2-1, con Wahi prima punta rapida e di talento, anche se in molti si aspettavano più gol. L'ex Montepellier è stato pagato 30 milioni, ma il futuro è tutto dalla sua parte. La difesa è composta da Danso, giocatore chiave e seguito dalle big europee, e Medina, mancino argentino molto tecnico e rognoso. Elementi chiave sono gli esterni come Frankowski, e il trequartista Sotoca. Esploso tardi, ma in grado di segnare e giocare di qualità. Il campionato è terminato in settima posizione, complice la rimonta del Lione, che è costata il posto in Europa League.

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