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Guida alla nuova Conference League: dal Chelsea spendaccione al miracolo Heidenheim

Niccolò Meoni
Niccolò Meoni Redattore 

Il Betis è oramai una presenza fissa il giovedì sera, almeno da quando è arrivato l'ingegnere Manuel Pellegrini (la denominazione non è casuale, visto che il cileno si è laureato in ingegneria civile. Il classe 53 è alla guida degli andalusi dal 2020; ha portato al Betis la Copa del Rey nel 2022, ma soprattutto ha riportato entusiasmo e un'identità chiara alla squadra. La chiave è la valorizzazione dei giocatori di classe sulla trequarti. In biancoverde negli ultimi anni sono passati Canales, Fekir, e tanti altri. Ma soprattutto l'ultima stagione è stata quella della rinascita di Isco, uno dei migliori talenti del calcio europeo degli ultimi 15 anni. La coppia si è ricomposta dopo gli anni bellissimi di Malaga: Pellegrini ha dato carta bianca a Isco, che ha riposto presente. I due mediani a schermare la difesa nel suo 4-2-2-2, o 4-2-3-1, sono Guido Rodriguez (che potrebbe passare al Barcellona) e Carvalho. C'è anche Pezzella in difesa, e altri giocatori interessanti come il classe 2005 Diao, vera e propria scheggia. Lo stadio è il Benito Villamarin, che nella grandi serate è uno degli ambienti più caldi in Europa, come dimostrato dal "gran derby" con il Siviglia. Nell'ultima stagione ha concluso la Liga al settimo posto, qualcuno si aspettava qualcosa di più.

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