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DAL PANATHINAIKOS

Brignoli a VN: “L’Olympiacos 3 mesi fa era un altro. Vedrei bene Dionisi a Firenze”

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Abbiamo intervistato il portiere che verrà sempre ricordato per quel gol al Milan quando giocava per il Benevento: oggi è in Grecia, ha giocato per il Panathinaikos e ci ha parlato dell'Olympiacos e non solo
Federico Targetti
Federico Targetti Redattore 

Si dice sempre che una bella parata vale come un gol, ma se è proprio il portiere a segnare nel più insperato dei modi? Chiedere ad AlbertoBrignoli, uno degli ultimi ad esserci riuscito in Italia (quest'anno Provedel della Lazio in Champions League). Ma quel Benevento 2017/18 è lontano, e noi certo non volevamo parlare di questo con lui. Lo abbiamo raggiunto per telefono in Grecia, dove negli ultimi anni, dopo un'esperienza all'Empoli, ha vestito la maglia del Panathinaikos, una delle tre squadre più importanti di Atene, giocando diversi derby contro l'Olympiacos che la Fiorentina affronterà in finale di Conference League il 29 maggio. E proprio dai biancorossi del Pireo è partita la nostra chiacchierata:

L'Olympiacos è una squadra sicuramente forte e organizzata. Ha avuto quest'anno tanti problemi fino a febbraio, perché ha cambiato due allenatori. La squadra ha avuto molti alti e bassi fino a febbraio-marzo. Da febbraio poi probabilmente hanno trovato con l'allenatore nuovo una quadra e hanno ingranato. Comunque, hanno giocatori importanti. Un esempio? Il terzino Rodinei, ma anche El Arabi, la punta. Ci sono tanti ragazzi bravi, il portiere Tzolakis è giovane e sta giocando da poco ma è molto bravo.


Aspetta, noi un "El" ce l'abbiamo presente ma è El Kaabi. Vuoi dire che ce n'è uno parecchio forte anche in panchina?

Sì, El Kaabi sta facendo molto bene, però anche El Arabi è molto forte. In generale parliamo di  una squadra sicuramente preparata che sa quello che deve fare in campo e che negli ultimi tre mesi ha trovato la quadra, l'ha dimostrato.

L'intervista prosegue sotto la foto

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Che ci dici dei due ex viola del Pana, il portiere polacco Dragowski e il difensore brasiliano Vitor Hugo?

Drago è venuto a gennaio per sostituire me dopo che la società ha deciso di mettermi fuori rosa perché non ho rinnovato il contratto. Hanno deciso di fare questa scelta e sta facendo bene. È un ottimo portiere. Vitor Hugo invece sta trovando meno spazio. Sono due ragazzi eccezionali, due grandi professionisti. Indipendentemente dal fatto che Vitor Hugo sta trovando meno spazio rispetto a Dragowski, stanno facendo il loro percorso.

Veniamo al tuo passato toscano. A Empoli hai lavorato con Dionisi, che da tifoso viola era alo stadio per Fiorentina-Club Brugge. E se ci fosse lui, presto o tardi, nel futuro della panchina gigliata?

Io lo spero per lui, e lo spero per la squadra. Italiano non l'ho mai conosciuto, ma i ragazzi con cui ho parlato e che sono stati allenati da lui si sono trovati tutti bene. Io con Dionisi mi sono trovato alla grande, è un allenatore molto preparato. E' una persona a posto, ci ha aiutato tanto. Ne ho trovati pochi come Dionisi nel calcio. E al di là della persona, ripeto, come allenatore l'ho trovato davvero sul pezzo. Ci preparava molto bene alle partite. È un tecnico che riesce sempre a dare i giusti stimoli, una persona corretta, e a me piacerebbe vederlo tornare ad allenare perché se lo merita sia come allenatore che come persona.

In effetti ci ricordiamo le sue risposte in conferenza stampa, sempre precise, entusiaste e partecipi.

Vi faccio un esempio: noi dopo le partite ci ritrovavamo il martedì, l'analisi della partita la facevamo con lui in spogliatoio. Ognuno di noi, indipendentemente dal fatto che avesse 30 anni o 18, discuteva con tutti gli altri in un clima di grande confronto. Abbiamo sempre vinto praticamente (promossi in Serie A. Poi l'Empoli ha scelto di puntare su Vicario e così Brignoli è andato in Grecia, ndr), quindi sotto un certo punto di vista magari è risultato anche più semplice, non lo so. Ma chiedeva ai giocatori di parlare della partita e per ultimo parlava lui. Diceva: "Bene ragazzi, io sono d'accordo con voi però quello che ho visto è stato questo". Non ha pregiudizi sul fatto che tu possa essere giornalista, magazziniere, dottore, fisioterapista, giocatore. Lui è una persona che sa ascoltare molto ed è unico. Mi piacerebbe vederlo in una piazza come Firenze.

L'intervista prosegue sotto la foto

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E con lui, un giovanissimo Parisi. 

Fabiano? Quando è arrivato da noi arrivava dall'Avellino in Serie C, quell'anno a sinistra avevamo Parisi, Cambiaso e Terzic. Tutto vero, questi erano i nostri tre terzini. A ripensarci... E quindi Fabiano si è preso il suo spazio, nonostante ci fosse Terzic che veniva dalla Fiorentina, nonostante Cambiaso che poi, pensate, ha giocato pure poco quell'anno. Parisi è un ragazzo serio, uno a posto, sa stare in un gruppo perché ha fatto questa scelta sapendo di dover sacrificare del minutaggio. Si tratta di un ragazzo sano e in uno spogliatoio non è facile da trovare perché spesso noi giocatori in generale vogliamo essere sempre protagonisti. Invece la differenza spesso la fanno i ragazzi come lui, che magari fanno tre partite in panchina, ma continuano ad allenarsi col sorriso. la sua è stata una scelta sicuramente coraggiosa, ma conoscendo Fabiano so che ha la consapevolezza di poter ritagliarsi il suo spazio. Infatti così è stato.

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