Aspetta, noi un "El" ce l'abbiamo presente ma è El Kaabi. Vuoi dire che ce n'è uno parecchio forte anche in panchina?
Sì, El Kaabi sta facendo molto bene, però anche El Arabi è molto forte. In generale parliamo di una squadra sicuramente preparata che sa quello che deve fare in campo e che negli ultimi tre mesi ha trovato la quadra, l'ha dimostrato.
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Che ci dici dei due ex viola del Pana, il portiere polacco Dragowski e il difensore brasiliano Vitor Hugo?
Drago è venuto a gennaio per sostituire me dopo che la società ha deciso di mettermi fuori rosa perché non ho rinnovato il contratto. Hanno deciso di fare questa scelta e sta facendo bene. È un ottimo portiere. Vitor Hugo invece sta trovando meno spazio. Sono due ragazzi eccezionali, due grandi professionisti. Indipendentemente dal fatto che Vitor Hugo sta trovando meno spazio rispetto a Dragowski, stanno facendo il loro percorso.
Veniamo al tuo passato toscano. A Empoli hai lavorato con Dionisi, che da tifoso viola era alo stadio per Fiorentina-Club Brugge. E se ci fosse lui, presto o tardi, nel futuro della panchina gigliata?
Io lo spero per lui, e lo spero per la squadra. Italiano non l'ho mai conosciuto, ma i ragazzi con cui ho parlato e che sono stati allenati da lui si sono trovati tutti bene. Io con Dionisi mi sono trovato alla grande, è un allenatore molto preparato. E' una persona a posto, ci ha aiutato tanto. Ne ho trovati pochi come Dionisi nel calcio. E al di là della persona, ripeto, come allenatore l'ho trovato davvero sul pezzo. Ci preparava molto bene alle partite. È un tecnico che riesce sempre a dare i giusti stimoli, una persona corretta, e a me piacerebbe vederlo tornare ad allenare perché se lo merita sia come allenatore che come persona.
In effetti ci ricordiamo le sue risposte in conferenza stampa, sempre precise, entusiaste e partecipi.
Vi faccio un esempio: noi dopo le partite ci ritrovavamo il martedì, l'analisi della partita la facevamo con lui in spogliatoio. Ognuno di noi, indipendentemente dal fatto che avesse 30 anni o 18, discuteva con tutti gli altri in un clima di grande confronto. Abbiamo sempre vinto praticamente (promossi in Serie A. Poi l'Empoli ha scelto di puntare su Vicario e così Brignoli è andato in Grecia, ndr), quindi sotto un certo punto di vista magari è risultato anche più semplice, non lo so. Ma chiedeva ai giocatori di parlare della partita e per ultimo parlava lui. Diceva: "Bene ragazzi, io sono d'accordo con voi però quello che ho visto è stato questo". Non ha pregiudizi sul fatto che tu possa essere giornalista, magazziniere, dottore, fisioterapista, giocatore. Lui è una persona che sa ascoltare molto ed è unico. Mi piacerebbe vederlo in una piazza come Firenze.
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E con lui, un giovanissimo Parisi.
Fabiano? Quando è arrivato da noi arrivava dall'Avellino in Serie C, quell'anno a sinistra avevamo Parisi, Cambiaso e Terzic. Tutto vero, questi erano i nostri tre terzini. A ripensarci... E quindi Fabiano si è preso il suo spazio, nonostante ci fosse Terzic che veniva dalla Fiorentina, nonostante Cambiaso che poi, pensate, ha giocato pure poco quell'anno. Parisi è un ragazzo serio, uno a posto, sa stare in un gruppo perché ha fatto questa scelta sapendo di dover sacrificare del minutaggio. Si tratta di un ragazzo sano e in uno spogliatoio non è facile da trovare perché spesso noi giocatori in generale vogliamo essere sempre protagonisti. Invece la differenza spesso la fanno i ragazzi come lui, che magari fanno tre partite in panchina, ma continuano ad allenarsi col sorriso. la sua è stata una scelta sicuramente coraggiosa, ma conoscendo Fabiano so che ha la consapevolezza di poter ritagliarsi il suo spazio. Infatti così è stato.
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