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Fiorentina in balia di se stessa, non c’è luce in fondo al tunnel

Alessandro Lilloni

Ore di riflessioni in casa gigliata, nessuna possibilità va esclusa

Per molti addetti ai lavori la Fiorentina a Roma ha raggiunto il punto di non ritorno. Prestazione a tratti sconfortante di una squadra che per quasi 80 minuti si è concessa, senza reagire, ai giallorossi. Adesso per Iachini la situazione si è fatta davvero complicata. Ogni sconfitta lo mette in discussione, ed anche quando vince (Udinese e Padova) ne esce comunque indebolito. L'assenza totale di gioco ed identità sembra averlo lentamente esautorato.

Nervosismo, sbracciate e gesti di stizza sono assai frequenti tra i calciatori. Non è nemmeno più una questione tattica, di modulo o di punti raccolti. Giornata dopo giornata, la squadra sembra scivolargli sempre di più dalle mani. La realtà viola è divenuta insostenibile, travolta ed affossata da una pesante mediocrità. La Fiorentina non può arrendersi ad una stagione senza ambizioni ad inizio Novembre. La città non lo merita, i tifosi non lo meritano. Certo, le responsabilità di questo disastro tecnico sono da dividere con squadra e dirigenza, resta da capire con quali percentuali. Tuttavia, per molti, un cambio in panchina sembra l'unica opzione per impostare un cambio di rotta a campionato iniziato.

La partita di Parma difficilmente potrà aggiungere elementi di novità alle lunghe ed attente valutazioni che stanno avendo luogo in casa viola. Si riflette in attesa di scegliere la strategia, ma in questo momento non è da escludere nessuna possibilità. Il sogno resta la pista che porta a Sarri, profilo difficilmente percorribile per numerose ragioni. Da non scartare opzioni più realistiche come D'Aversa o Semplici. Eventualmente chiamati a mettere ordine, e possibilmente un pizzico di passione, in questo scialbo caos.