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foto twitter ACF
Sulle colonne dell'edizione fiorentina di Repubblica troviamo un commento sulla vicenda relativa allo stadio Franchi, a firma della senatrice del PD Caterina Biti. Prima firmataria della cosiddetta norma "sbloccastadi", approvata dal parlamento lo scorso settembre.
Un intervento volto a "fornire il quadro completo intorno all'Artemio Franchi”. La norma - spiega la Biti - consente la ristrutturazione e l’adeguamento funzionale degli stadi vincolati, a patto di mantenere gli elementi essenziali ai fini testimoniali. L'obiettivo è tenere insieme l’esigenza di mettere in sicurezza l’impianto con la volontà di non cancellarne l’identità storico-culturale. In sostanza l'esponente del Pd ribadisce che lo stadio non può essere distrutto: "non è la nostra posizione e non corrisponde al contenuto dell’emendamento". Un lavoro con il quale dare risposta alle esigenze reali di Firenze: "un Franchi sicuro, moderno e funzionale, all’altezza degli standard internazionali". Il Franchi si può ammodernare - il suo pensiero - per trasformarlo in uno stadio di prim’ordine. Senza snaturarne l’identità, ma con la visione e l’ambizione che si richiedono alla città di Firenze. Ma, ribadisce "adesso è solo una questione di volontà di trovare un accordo e mettendo fine alla stagione dei veti incrociati".
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