Bologna-Fiorentina è soprattutto Commisso vs Saputo: modi diversi di fare calcio

Bologna-Fiorentina non è soltanto il derby dell'Appennino, ma è soprattutto la sfida tra i due presidenti italo-americani Rocco Commisso e Joey Saputo. Il confronto è riproponibile anche con Italiano e Thiago Motta e perché no anche con Pradé e Sartori. Rimane una sfida che vale la Champions, almeno guardando la classifica.

Commisso-Saputo

Sono i due volti copertina di questa sfida. Il ciclo di piazzamenti e risultati sportivi sorride al patron viola, che in pochi anni dal suo arrivo ha ricollocato la Fiorentina in Europa, ma Saputo sogna il bersaglio grosso dopo tante stagioni finite nell’anonimato di metà classifica. Distanti invece Joe e Rocco da un punto di vista infrastrutturale: con il Viola Park e l’investimento sul “Niccolò Galli” di Casteldebole i due hanno creato asset per il settore giovanile, ma sul nuovo stadio hanno scelto strade diverse: immissioni di capitale e sinergia con il Comune per il restyling del Dall’Ara e stadio provvisorio per Saputo, zero investimenti e rottura con l’amministrazione sul tema Franchi e Padovani per Commisso.

Pradé-Sartori

Sartori in un anno e mezzo a Bologna ha cambiato il modo di fare mercato: pochi maxi esborsi, grande approccio sullo scouting, attenzione a tutti i mercati e giocatori funzionali al progetto dell’allenatore. Così, chiuso con il ciclo del Bologna passato ha rilanciato i rossoblù in zona Europa. Una metodologia distante da quella di Pradé: complice la disponibilità economica di Commisso ha optato per grandi acquisti, giocatori che conoscevano il campionato italiano e laddove si è pescato all’estero, si è andati su profili sicuri come Beltran. Lo riporta La Repubblica

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