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Corriere Fiorentino

Ancora a secco. Perché queste difficoltà? Le possibili soluzioni

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La Fiorentina, dopo il ko con la Juventus, oltre ad aver incassato la terza sconfitta consecutiva, è anche la terza giornata consecutiva che non segna
Redazione VN

Alzi la mano il tifoso viola che, guardando Fiorentina-Juventus, non abbia provato quella sensazione di frustrazione: 25 tiri a 4, 18 occasioni da gol a 4, 9 corner a 2, 448 passaggi riusciti contro 178, 41 cross a 5 (dati Lega Serie A). E poi ancora: i bianconeri hanno avuto un possesso palla totale nella metà campo viola di un minuto e 41 secondi. Il tempo necessario, o poco più, per segnare il gol dello 0-1 e vincere. Come scrive il Corriere Fiorentino, si può discutere all’infinito sull’estetica o su quanto una squadra possa crescere giocando così. Il problema però, per stare in casa Fiorentina (il 48% del possesso viola è stato fatto nella propria metà campo, anche questo fa riflettere sulle difficoltà avute nello sfondare il bunker), è che quella dell’altra sera è stata soltanto la punta dell’iceberg di una questione che ormai non può più passare sotto silenzio. C0è una grande difficoltà nel trovare la porta, soprattutto con i due centravanti. Non a caso son bastate tre partite a secco di Nico Gonzalez per mandare in bianco i viola e, di conseguenza, per infilare un terzetto di sconfitte consecutive. Una serie negativa che con Italiano si era già verificata nel 2022, quando la sua Fiorentina perse prima con la Salernitana (2-1), poi col Milan (1-0) per poi schiantarsi (0-4) nel recupero con l’Udinese. Non era mai successo insomma, con questo allenatore, che i viola restassero senza segnare per tre match di fila.

Perché queste difficoltà?

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I primi imputati non possono che essere Beltran e Nzola. Perché è vero, si può sempre migliorare, ma quanti attaccanti hanno l’opportunità di veder arrivare in area 30, 40 o 50 cross in una sola partita? Eppure, sia l’argentino che l’ex Spezia, faticano tremendamente a rendersi pericolosi. Mai una giocata personale, mai un attacco deciso al primo palo. Soprattutto, un sacco di duelli individuali persi coi propri marcatori. Dopo Nico (7 gol tra campionato e coppa) il vuoto. Ne ha segnati 2 Ikoné, e poi uno a testa Brekalo, Kouame e Sottil. In Serie A però, oltre ai 5 centri di Gonzalez, hanno trovato la porta solo Brekalo e Kouame. Tutti, o quasi, affrontano la Fiorentina chiudendosi. Non a caso al Franchi sono arrivate soltanto 2 vittorie in 5 partite di campionato, mentre in trasferta, quando gli spazi aumentano, i viola hanno trovato 3 successi in 6 gare. E se è vero che si potrebbe pensare a qualche soluzione di gioco diversa, è altrettanto innegabile che in certe situazioni sarebbe fondamentale avere qualcuno che salti l’uomo, rompendo schemi e muri avversari. Questa però, non è la specialità della casa. Per trovare un giocatore della Fiorentina nella classifica dei dribbling riusciti infatti (Nico) bisogna scendere fino alla quindicesima posizione. A proposito. Il fatto di saltare poco l’uomo, incide anche sul fatto che la squadra di Italiano non abbia ancora ricevuto un rigore a favore. Quando si affrontano squadre che si difendono nella propria area un'altra soluzione può stare nei tiri da fuori. I viola però, su 18 gol fatti, ne hanno trovato soltanto uno (lo 0-2 di Bonaventura a Udine) dalla distanza. Anche questo insomma, può e deve essere un aspetto su cui lavorare.


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