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Rialti, il ricordo degli sportivi: “Una persona speciale e unica, per Firenze e la sua Fiorentina”

Il cordoglio di alcuni personaggi di spicco per la scomparsa del giornalista fiorentino

Redazione VN

Giancarlo Antognoni: "Ciao Sandro, abbiamo passato tanti anni insieme, mi hai sempre sostenuto anche nei momenti difficili, mi mancherai molto. R.I.P."

Joe Barone:

Fabio Liverani: "Oggi è venuto a mancare una persona speciale ed unica dal mio arrivo a Firenze fino alla mia panchina d’argento... è stato sempre leale critico , e speciale speciale nell'amare il suo lavoro, la sua Firenze... e sopratutto la sua Fiorentina... Ma cercando di rimanere sempre professionale nel suo lavoro... con un grande abbraccio e saluto sono sicuro che continuerai da lassù a proteggere la tua penna e sopratutto la tua VIOLA... tvb Alessandro"

Sebastien Frey:

Alfredo Pedullà: "Ciao Ciccio Rialti: un professionista, un cantore, per anni e anni un “fratello” di vita e di calcio. In sintesi: il cuore di Firenze e della Fiorentina"

Angelo Giorgetti, La Nazione: "Se n’è andato un grande giornalista che ha attraversato quasi 50 anni di storia della Fiorentina senza scendere a patti – mai – anche nelle occasioni in cui dall’altra parte arrivavano colpi duri o proposte. Ma Alessandro scriveva per Stadio – molto spesso addirittura «era» Stadio – e sapeva come ricordarlo. Considerato e temuto dalle proprietà, da innamorato della Fiorentina sapeva tenerle a distanza: eventuali cattiverie o proposte (quelle sicure, ne siamo testimoni) sono sempre state rispedite grandiosamente al mittente."

Xavier Jacobelli, Tuttosport: "Ciccio enciclopedia ambulante della Fiorentina. Ciccio che sulla Fiorentina ne sapeva sempre una più degli altri. Ciccio che coniugava la passione per la Viola a quella per il giornalismo vero, vissuto sul campo, consumando le suole delle scarpe quando internet non c'era e di social c'era la sua congenita capacità di socializzare con il mondo in cui era totalmente immerso. Ciccio che mitragliava pezzi scritti in un italiano perfetto [...] Poi, la prima domenica di aprile, alle dieci di sera, arriva una telefonata. Ictus, ti dicono. E non riesci a credere che Ciccio è andato via".

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