Uno dei tanti temi che tengono banco in questa intensa pre-season viola è la possibilità di un cambio di modulo da parte di Vincenzo Italiano nel corso della prossima stagione. Uno dei (pochissimi) limiti mostrati dal tecnico di Karlsruhe durante la sua prima esperienza gigliata, e non solo, è stato proprio quello di non sapersi distaccare dal 4-3-3, vero e proprio marchio di fabbrica. A prescindere dall'avversario e dalla situazione di punteggio l'ex tecnico spezzino, infatti, non ha mai saputo (o voluto) rinunciare alla sua classica disposizione in campo, andando a cambiare i giocatori anche nell'arco dei 90' soltanto ruolo per ruolo. Tutto questo è destinato a ripetersi anche nella stagione che verrà? Le dichiarazioni di Pradè aprono ad una alternativa.
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Italiano e la possibilità del cambio modulo: da Pradè arriva un indizio?
Pradè ha le idee chiare
Come vi avevamo anticipato nelle scorse settimane, l'acquisto di Rolando Mandragora, unito alla rinascita sportiva di Sofyan Amrabat, aprono dei nuovi scenari per quanto riguarda la metà campo gigliata. Lo stesso Daniele Pradè, nella conferenza stampa odierna, ha giustificato l'addio di Torreira con l'intenzione (condivisa) di puntare con forza sulle prestazioni del marocchino: "Ci siamo trovati davanti ad una scelta: Amrabat o Torreira? Tutti abbiamo scelto il primo". Per questo è lecito attendersi che l'ex Verona possa diventare un punto fermo della prossima Fiorentina. Di conseguenza, considerando l'investimento fatto per Mandragora, la convivenza tra i due potrebbe diventare un abituè nell'undici iniziale viola. Ma non solo.... nel parlare del nuovo acquisto gigliato, il direttore Pradè ha elogiato la grande duttilità del centrocampista napoletano, soffermandosi sulla capacità di quest'ultimo di ricoprire più ruoli in mezzo al campo: "Può giocare come mezzala, regista e .... in un centrocampo a due". Questo lascia pensare che nei piani della dirigenza viola, nella decisione di rinforzare il reparto di centrocampo con un profilo come Mandragora, ci sia la volontà di offrire al proprio allenatore delle nuove soluzioni dal punto di vista tattico. Che questa porti alla possibilità di vedere un 4-2-3-1? Già da Moena potremo avere le prime risposte.
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