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Un pranzo al posto della ciliegina: Italiano ancora a ‘capotavola’

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"Sì, questa Fiorentina ha dei limiti, ma se c'è qualcuno che li conosce e sa come smussarne gli angoli quello è Vincenzo Italiano"

«Italiano un punto fermo? Sì». A queste parole a caldo di Rocco Commisso si è aggrappata fin da subito la Fiorentina per provare a ripartire nell'ora più buia, per smaltire la cocente delusione di Praga. E Rocco non ha voluto perdere tempo, incontrando Italiano già nella giornata di oggi, prima di ripartire (il 12) alla volta degli States. Un vertice chiarificatore tra il patron e il tecnico necessario a porre le basi per un futuro ancora insieme, al di là delle comprensibili delusioni derivate dal campo e che la truppa gigliata ha portato con sé da Praga. Nel viaggio di ritorno a Firenze il primo chiarimento, propedeutico per illustrare a Italiano le linee guida sul futuro viola.

Un pranzo chiarificatore

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È bastato un pranzo per cominciare a dissipare i dubbi intorno al futuro di Vincenzo Italiano alla Fiorentina. Quello andato in scena oggi in zona Ponte Vecchio tra il patron Rocco Commisso e il tecnico gigliato. Un "incontro sereno e costruttivo", alla presenza del Dg Barone. Nel corso del pranzo si è discusso di come pianificare la prossima stagione che passerà inevitabilmente dal mercato estivo. Tanti i nodi da sciogliere. Tra i quali non quello di Italiano che dovrebbe rimanere l'allenatore della Fiorentina e onorare così il suo contratto con scadenza 2024, con un ulteriore opzione a favore del club fino al 2025. Niente Napoli, dunque, col club partenopeo che osservava da posizione privilegiata ma che adesso dovrà cercare un nuovo sostituto a Luciano Spalletti.


Non c'è altra strada

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La città nelle ultime ore - come sempre accade a Firenze -  aveva già cominciato a dividersi tra gli elogi e le critiche al tecnico siciliano. Eppure, messe da parte le reazioni umorali, è veramente arduo, al limite dell'autolesionistico, non riconoscere gli enormi meriti di Italiano nella crescita esponenziale degli ultimi due anni. Sotto ogni punto di vista: questa rosa è a immagine e somiglianza del proprio "condottiero" - come si è definito alla vigilia di Praga. Difficile anche solo immaginare una ripartenza che prescinda da questo marchio impresso a caldo. Sarebbe un vero peccato rinnegarlo, con un passo indietro che butti via quanto di buono seminato dall'ex Spezia. In primis per la mentalità mostrata su ogni campo calcato quest'anno. Una riconoscibilità talmente marcata da divenire un limite in qualche occasione, come è emerso - ahìnoi - nei momenti decisivi della stagione.

Limiti sì, ma tanti orizzonti

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Sì. questa squadra ha dei limiti, ma se c'è qualcuno che li conosce e sa come smussarne gli angoli quello è Italiano. Banalmente perché ha già dimostrato di saperlo fare, merita fiducia e un vero riconoscimento di stima del suo lavoro. Non solo a parole, quanto nell'assecondare la sua grande ambizione. Una caratteristica questa - a proposito di limiti - che diventa tale soltanto se non sostenuta da una volontà comune di alzare l'asticella. Da parte del tecnico gigliato c’è voglia di crescere. La Fiorentina va migliorata e per farlo ha bisogno di rinforzi. Le finali perse all’Olimpico e all’Eden Arena bruciano tanto, anche e soprattutto sulla sua pelle. "Italiano ci ha fatto giocare due finali, non perderle" - ha sintetizzato efficacemente Marco Bucciantini ieri, nel corso del "Pentasport" di Radio Bruno. E in assenza della tanto desiderata "ciliegina" per coronare la torta stagionale, ci accontentiamo di un pranzo. Purché questo sancisca il posto che spetta a Vincenzo Italiano. Quello di capotavola, saldamente alla guida, per riportare il sorriso alla comitiva viola e continuare a farci divertire.

Commisso Italiano
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