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L'ex Cagliari

Jeda a VN: “Joao Pedro serve come il pane. Con Italiano è tornata la Viola”

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Nell'avvicinarsi a Cagliari-Fiorentina ci siamo fatti aiutare da chi conosce molto bene l'ambiente sardo: Jeda, ex attaccante rossoblù

Paolo Poggianti

Si avvicina il momento di tornare in campo per la squadra di Vincenzo Italiano. Tra meno di 48 ore si dovrebbe disputare Cagliari-Fiorentina, partita valevole per la 23° giornata di Serie A. Il condizionale è d'obbligo, considerata la precaria situazione nella quale versa la squadra di Walter Mazzarri. In casa rossoblù, infatti, la conta dei positivi al Covid-19 è arrivata a toccare quota 8 contagiati. Ad un passo dal numero che farebbe scattare il rinvio della gara, come sancito dal nuovo protocollo adottato dalla Lega. Lasciamo da parte per un momento la spada di Damocle rappresentata dall'emergenza sanitaria e concentriamoci sul campo. Nell'avvicinamento alla partita ci siamo fatti aiutare da chi l'ambiente di Cagliari lo conosce molto bene. Jedaias Capucho Neves, conosciuto semplicemente come Jeda. L'ex attaccante brasiliano ha vestito la maglia rossoblù in ben 91 occasioni, impreziosite da 22 marcature.

Jeda, come si presenta il Cagliari alla partita di domenica contro la Fiorentina?

La classifica è ancora deficitaria, ma nelle ultime due partite ho visto un po' di risveglio. Soprattutto sul piano del risultato, adesso non conta più giocar bene, ma vincere le partite. Purtroppo a peggiorare la situazione ci si è messo il Covid. Un problema che rischia di completare "il disastro", sommato ad infortuni e squalifiche. Rispetto a qualche partita fa mi piace la reazione che sta avendo la squadra. Anche se il Cagliari deve ancora fare molto per uscire dal momento critico. Rimangono però i limiti, per uscire da questa zona di classifica servono rinforzi. E di riportare calma nell'ambiente che ancora non c'è. Le voci del calciomercato non sono il massimo per la tranquillità del gruppo.

L'unica certezza tecnica è rappresentata dal suo connazionale Joao Pedro. Quanto è importante per i rossoblù il proprio capitano?

È una persona spettacolare, non per altro è diventato il capitano del Cagliari. Non è cosa da tutti, ma lui si è meritato il rispetto della società e della gente. Sono felice per lui, perché non è facile venire in Italia e divenire un giocatore importante. Il merito va a lui, da quando è arrivato è cresciuto davvero tanto. Adesso è un giocatore prolifico, serve come il pane. Il Cagliari non può pensare di fare a meno di lui, può aiutare a dare la svolta nel campionato dei sardi. È fondamentale, per quello che rappresenta sul piano tecnico. Per uscire dal pantano della bassa classifica, devi ripartire da lui, rifondargli la squadra attorno.

Di lui si è parlato anche in chiave convocazione con l'Italia. Joao Pedro potrebbe essere utile per la Nazionale del Ct Mancini?

In Nazionale credo che sarebbe un calciatore importante. Oltre alla cittadinanza italiana, ha acquisito anche la mentalità del nostro calcio. Vestire la maglia di una Nazionale è un onore, perché rappresenti un intero popolo che tifa per te. Non è scontato, non è per chiunque. Nel momento in cui venisse chiamato vorrei che tutti i calciatori azzurri fossero interpellati. Nel caso in cui tutti fossero d'accordo, non ci vedrei nessun problema. Sono dettagli importanti, da non sottovalutare. Per essere convocato, devi essere accettato dall'intero gruppo. Sicuramente come giocatore sarebbe una pedina importante, per dare una mano all'Italia. Dal punto di vista tecnico non si discute.

Il nome del numero 10 del Cagliari era stato fatto anche in ottica viola...

La Fiorentina è sicuramente una squadra importante, ha obiettivi e budget diversi dal Cagliari. Avere l'interesse dei viola non può che far piacere a Joao. Chiunque vorrebbe giocare a Firenze, dove c'è storia e blasone. Una società importante, anche dal punto di vista economico, che potrebbe andare a prendere il 10 rossoblù.

(L'intervista prosegue dopo la fotografia)

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La Fiorentina ha riconquistato appeal e ambizioni di classifica. Come valuta l'impatto di Italiano sulla panchina viola? A cosa può ambire in classifica?

Faccio i complimenti al presidente della Fiorentina, quando una società passa di mano non è mai semplice. I Della Valle hanno comunque fatto la storia della società gigliata. Penso che Commisso stia mantenendo le promesse fatte fin dall'inizio. Far ritornare la squadra protagonista nel panorama del nostro calcio. I viola fanno parte storicamente dei club di medio-alta classifica. Italiano è stato il vero colpo della società. Merita più dei semplici complimenti, è un allenatore che ha fatto la gavetta. Ha fatto molto bene ed ha già dimostrato di essere arrivato in Serie A per rimanerci. Ha grandi qualità: ha fame, voglia, entusiasmo e soprattutto competenza. La Fiorentina ha tutte le possibilità di centrare la qualificazione in Europa, ha dimostrato di essere superiore a moltissime squadre. Inoltre la proprietà ha la forza economica per intervenire sul mercato. Nella storia dei viola non si è mai visto che lottassero a lungo per la salvezza, questa è la posizione in classifica che gli compete.

Che ne pensa di Vlahovic e della situazione di mercato che lo riguarda?

Bisogna essere molto onesti: il fatto che Vlahovic susciti l'interesse di grandi squadre nel panorama europeo è normale. I tifosi della Fiorentina e il presidente devono essere coscienti di questo. Il giocatore ha avuto una crescita esponenziale, in Italia è quello che mi piace di più. Lo seguo dai tempi del settore giovanile, già in Primavera si vedeva che avrebbe avuto una strada diversa rispetto agli altri. Nonostante la giovane età, è un giocatore di grande serietà. Deve dimostrare riconoscenza alla Fiorentina che lo "ha creato". Nei confronti della società che ti ha cresciuto, non sarebbe corretto andarsene a zero. Da questo punto di vista sta onorando la maglia viola, sta rispettando la Fiorentina. La sua maturità è da uomo vero: vuol lasciare Firenze a testa alta, portandola il più in alto possibile. Un atteggiamento che gli fa onore, non da traditore. Non bisogna arrivare ad una guerra tra giocatore e società. Sono convinto che il presidente, una volta ceduto, prenderà al suo posto un giocatore che lo sostituisca a dovere.

Per chiudere: se la sente di fare un pronostico per Cagliari-Fiorentina?

Qua è un "casino" (ride ndr.). Ovviamente tifo per il Cagliari, perché esca prima possibile dal pantano in cui è. Però affrontare la Fiorentina in questo momento non una passeggiata. Secondo me è una partita da pareggio, visto che i rossoblù hanno necessità di fare punti. Se devo azzardare un pronostico, direi 1-0 per il Cagliari.

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