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Fiorentina: un mese da (quasi) dieci e lode. Nell’uovo ci sarà una sorpresa?

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La Fiorentina si è fermata sul più bello in casa con lo Spezia, ma rimane la consapevolezza di una scia incredibile

Niccolò Ghinassi

Vero, non è finito nel migliore dei modi il sabato pasquale della Fiorentina, e la decima vittoria consecutiva (con allegato record storico LEGGI QUA IL RECORD CHE POTEVA OTTENERE LA FIORENTINA) non è arrivata per un soffio anche a causa di stanchezza e sfortuna nella partita contro lo Spezia ma, guardando alla scossa che i viola hanno avuto in questo 2023 in Europa e soprattutto in Serie A a partire da quella trasferta di fine febbraio contro il Verona contro una squadra che rischiava di inguaiare gli uomini di Italiano invischiandoli nel pantano della lotta retrocessione, c’è da dire che la situazione non sembra drammatica. Anzi, l’essere attivi su tre fronti a due mesi dal termine delle schermaglie sembra già una nota più che positiva, una nota che il più ottimista dei supporters gigliati non avrebbe probabilmente potuto immaginare a fine 2022.

Analizzando l’ultimo mese e mezzo dei viola e partendo proprio da quella gara a Verona ritenuta dallo stesso Italiano come una rampa di lancio, oltre che le nove vittorie consecutive ostacolate solo dall’ultimo pareggio interno contro gli aquilotti di Semplici, altri elementi ci confermano la ritrovata verve della squadra viola.

In difesa, a parte la dormita sull’ultimo gol subito con i liguri, si sbaglia molto meno, e uomini importanti per lo spogliatoio e per la squadra sono emersi toccando vette insperate (vedi Biraghi). Quarta è spesso una sicurezza, e per Milenkovic è inutile sprecare parole dato che tutti sappiamo le potenzialità di un giocatore che in questo momento purtroppo non si trova nella miglior condizione possibile.

E se nella retroguardia l’attenzione è più alta (a parte ieri, sia chiaro) che in passato, allo stesso modo davanti la prolificità è aumentata, eccome se è aumentata. 25 gol segnati dopo la trasferta a secco contro la Juventus del 12 febbraio, 8 del solo Cabral, ed una vivacità degli esterni che spesso porta a situazioni di superiorità numerica sulle ripartenze (anche se la concretezza in molti casi è da migliorare, vedi Ikone).

In campionato poi, con 27 punti a disposizione, le speranze non devono affievolirsi, in Coppa Italia il ritorno contro la Cremonese non deve essere sottovalutato ma al momento non desta particolari preoccupazioni, mentre in Europa la prossima trasferta contro il Lech Poznan porterà nuove risposte riguardo la scia dei viola: riuscirà la Fiorentina a riprendersi dalle ultime fatiche dell’inizio di un mese di fuoco? Ritroverà la giusta concretezza dopo il finale confusionario contro lo Spezia? E soprattutto, l’uovo di Pasqua nasconde al suo interno qualche sorpresa? Chi sta un po’ mancando al momento, ad esempio, è Luka Jovic (a causa anche dell’infezione virale che lo ha attanagliato nelle ultime settimane), ed il serbo è a secco da più di un mese a questo punto (ultima rete in casa contro il Milan il 04 marzo). Il gol mancato contro lo Spezia di ieri tuona ancora vendetta ed ora più che mai serve un’ulteriore freccia nella faretra dell’attacco gigliato. L’augurio, dunque, è che l’uovo pasquale si rompa e che Jovic, insieme magari ad un Sottil recuperato come ad inizio stagione, ad un Castrovilli ritrovato, e ad un Brekalo "spacchettato", possa porgere il regalo più bello al popolo viola, o meglio, altri graditi, graditissimi, regali…

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