Analisi del 3-0 inflitto ieri dalla Fiorentina al Cagliari su La Gazzetta dello Sport- È stata la domenica di Dusan Vlahovic - si legge sulla rosea - dal riscaldamento pre-partita, all’uscita dal campo. Il gioiello serbo è stato l’assoluto protagonista di una gara che ha visto la Fiorentina travolgere un Cagliari che non è mai stato in partita. Una sfida a senso unico che sarebbe potuta finire con un punteggio tennistico se gli allievi di Vincenzo Italiano fossero stati più precisi in zona gol. Tre punti preziosi per la creatura di Rocco Commisso che torna in zona Europa. E ci torna forte di un progetto tattico nel segno del calcio tutto qualità e attacco. Ci torna anche con la consapevolezza che il caso Vlahovic era e resta aperto. Fiorentina e Dusan dovranno convivere almeno fino al mercato invernale da separati in casa. Poi si vedrà se l’attaccante serbo sarà disponibile o meno ad accettare proposte da altri club permettendo ai viola di incassare almeno 60-65 milioni.
La Gazzetta dello Sport
Vlahovic, pieno di emozioni (ma la Fiesole fischia). La Fiorentina è da Europa
Ieri al Franchi sfida a senso unico che sarebbe potuta finire con un punteggio tennistico se i viola fossero stati più precisi in zona gol
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Il Cagliari invece deve darsi una scossa. La classifica piange e la squadra al Franchi è apparsa proprio senz’anima. Dicevamo, Vlahovic sempre sul palcoscenico. Si parte con alcune bordate di fischi (soprattutto dalla curva Fiesole) quando spunta il suo faccione alla lettura delle formazioni. L'attaccante sembra dire a Torreira che lui non se la sente di calciare il rigore concesso al 21' per il tocco di mano di Keita, ci pensa Biraghi. Vlahovic comunque si batte su tutti i palloni e propizia il contropiede di Saponara da cui nasce il raddoppio viola. Si riparte dopo l’intervallo e Vlahovic si riprende le luci della ribalta. Dopo quattro minuti l’arbitro assegna ai viola una punizione dal limite. Stavolta Vlahovic prende il pallone e indica ai compagni che sarà lui a calciare. L’esecuzione è perfetta. Ricorda, con piedi diversi, quelle del leggendario Re Leone Batistuta. Palla in rete per il definitivo 3 a 0. Dusan impazzito corre alla panchina deve viene sommerso dall’abbraccio di tutta la squadra. Poi, quando il gruppo si scioglie il serbo resta da solo abbracciato a Italiano. Tra i due c’è un rapporto fantastico che neppure questa polemica di mercato ha intaccato. A fine partita i tifosi di tribuna e maratona applaudono tutti. Anche Dusan. Che invece raccoglie altri fischi dalla curva Fiesole.
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