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Corriere dello Sport
Tutto questo in una partita difficile, specialmente nel primo tempo. Per venti minuti la Fiorentina ha vacillato, il Rapid si è presentato in una veste autoritaria: squadra messa benissimo in campo, pressing sui difensori viola e sui centrocampisti, Grull a sinistra e Kuhn a destra hanno creato molti problemi sulle fasce di Dodo e Biraghi, spesso imprecisi. E in un quarto d’ora i viola hanno tremato, soprattutto al 7', sulla traversa colta da Mayulu dopo un’iniziativa a sinistra di Kerschbaum. Poi ancora Seidl (8') e Grull (11' e 15') hanno impaurito il Franchi, che assisteva all’impotenza della Fiorentina, incapace di uscire da quella ragnatela in cui Barisic l’aveva intrappolata. Solo un tiro al volo di Biraghi (12') spezzava il ritmo della partita, che pendeva a favore degli austriaci. Poi, dal 20', la squadra di Italiano ha preso la misura dell’avversario, che ha calato l’intensità del suo gioco (tranne Grull, attivissimo). Dal 29' i viola hanno trovato la forza per reggere il confronto e hanno iniziato a impensierire il Rapid. Ma la prima vera occasione (proprio al 29') se l’è divorata Nzola, su un contropiede creato da un triangolo con Gonzalez: l’angolano si è presentato davanti a Hedl ma non ha avuto né forza né freddezza per superarlo, il piede del portiere ha salvato il Rapid. Un’occasione colossale sprecata, poi si sono aggiunti due tentativi dello stesso Nzola, altri due dell’ex Spezia e un tiro violento ma a lato di Kouame. Se non altro, il segnale di una partita che cambiava direzione. Lo riporta il Corriere dello Sport.
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