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Corriere Fiorentino

Un quinto posto che potrebbe voler dire Champions, ma nulla è deciso

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Se le squadre italiane dovessero continuare così le loro competizioni europee, l'Italia, il prossimo anno, potrebbe portare cinque squadre in Champions League
Redazione VN

Se Inter e Juventus sembrano aver preso il volo salutando il resto della compagnia, tutte le altre viaggiano vicine vicine. Un gruppone che va dalla formazione di Pioli a quella di Di Francesco: dieci squadre (Milan, Napoli, Atalanta, Fiorentina, Roma, Bologna, Monza, Lazio, Torino e Frosinone, in rigoroso ordine di classifica) racchiuse in appena 8 punti. Come scrive il Corriere Fiorentino, il primo terzo di campionato non è bastato per stabilire gerarchie chiare, anzi, quanto successo nell’ultimo turno non ha fatto altro che rafforzare l’equilibrio. Tra le prime 12 infatti, hanno vinto soltanto Inter, Juventus e Fiorentina. Segno di come tutti possano perdere o prendere punti contro chiunque, e su qualsiasi campo. E così, sfruttando il ritorno al successo e in parallelo il verificarsi di tanti risultati favorevoli, la Fiorentina è andata al riposo in piena zona Europa, nonostante un ciclo (da sosta a sosta) decisamente negativo. Certo, qualcosa ha lasciato per strada. Dopo il successo sul Napoli infatti, quando il campionato lasciò poi spazio alla Nazionale, i viola erano terzi in classifica con 17 punti al pari della Juventus, a due punti dall’Inter e a quattro dal Milan, allora capolista. Ma se è vero che era oggettivamente difficile immaginare che gli uomini di Italiano potessero lottare per stare così in alto, è altrettanto innegabile come nell’ultimo filotto di gare abbiano sostanzialmente dilapidato il preziosissimo vantaggio accumulato in avvio.

Fiorentina piantata dopo la sosta

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Dopo la sosta però la Fiorentina si è piantata, raccogliendo soltanto 3 punti in 4 partite e perdendo terreno da tutte le concorrenti. Solo il Milan (2 punti) ha fatto peggio. La Juventus è scappata (12 punti), Atalanta, Napoli, Roma, Torino e Lazio ne hanno fatti 7, guadagnandone quindi quattro sui viola e riportandoli nella mischia. Basta pensare che prima dello stop Biraghi e compagni avevano ben 5 punti di vantaggio sulla settima e l’ottava (allora Monza e Frosinone) mentre oggi il margine su chi resterebbe fuori dall’Europa (Roma e Bologna) è di sole due lunghezze. Certo, il bicchiere resta assolutamente mezzo pieno. Soprattutto se si pensa a quanto fatto in questo primo scorcio di campionato rispetto alle prime 12 giornate dello scorso torneo. La Fiorentina ha ben 7 punti in più come Inter e Juventus (leggi la graduatoria completa).


Un quinto posto da Champions...

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Non solo. I viola nonostante il digiuno di Nzola e Beltran segnano di più (20 gol fatti contro 15), subiscono meno (16 reti subite oggi, 17 un anno fa), vincono di più (6 successi contro 4) e perdono meno, avendo infilato finora 4 sconfitte a fronte delle 5 rimediate nelle prime 12 gare dello scorso torneo. A proposito, e tanto per tornare al punto di partenza. Un anno fa la sesta in classifica (ultima posizione buona per l’Europa, incastri dovuti alle coppe permettendo) era la Roma, e aveva 25 punti, cinque in più di Atalanta e Fiorentina, appaiate oggi in quinta e sesta posizione. La quota Europa insomma, sembra essersi abbassata. Ma c’è di più. Al momento infatti l’Italia è seconda nel ranking per nazioni relativa al 2023-24 (leggi la classifica aggiornata) e, finisse così, anche il quinto posto varrebbe la Champions. Ai viola insomma, non resta che continuare a correre. In Conference, anche per contribuire a tenere l’Italia lassù, e in campionato. Per inseguire l’Europa, qualunque essa sia.

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