Ritmo, intensità, capacità di difendersi e ripartire. La Nazione approfondisce oggi l'Olympiakos, avversaria della Fiorentina nell'atto finale di Conference League. La squadra di Mendilibar ha messo in campo il suo repertorio. Se cercate stelle nel roster non ne troverete. Certo, qualche giocatore sopra la media c’è. Il portoghese Podence è interessante. Scuola Sporting Lisbona, di proprietà del Wolverhampton. Oppure il marocchino El Kaabi, mattatore della semifinale con cinque gol in due partite. Niente a che vedere però con le stelle dell’Aston Villa. Basti pensare che Douglas Luiz e Ollie Watkins da soli valgono quasi quanto l’intera rosa dell’Olympiakos. Il calcio inglese milionario però si è dovuto inchinare ai greci. Ed è l’aspetto che deve far più paura alla Fiorentina nella preparazione della finale, perché nomi e numeri alla mano non ci sarebbe partita nemmeno contro i viola. Il tecnico Mendilibarha una storia particolare. Mai troppo celebrato e sulla cresta dell’onda, la svolta della carriera è arrivata tardi, un po’ più di un anno fa. Marzo 2023, viene chiamato per salvare il Siviglia e si ritrova a vincere l’Europa League ai calci di rigore contro la Roma. Il tempo di festeggiare e lo scorso ottobre è stato esonerato per scarsi risultati. Da febbraio allena l’Olympiakos. Pochi concetti, chiari e semplici. Due difensori centrali fisici, esterni che spingono. Dal 4-2-3-1 può passare al 4-3-3. Ma soprattutto attesa e ripartenza. Anche per questo al Viola Park hanno già cominciato a studiare le contromisure.
La Nazione
Ritmo e ripartenze: assetto e repertorio dell’Olympiacos
Il tecnico basco dell'Olympiakos, Mendilibar, gioca con concetti semplici e concreti
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