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Nuovo Franchi, corsa contro il tempo verso il 13: spauracchio guerra legale

Nuovo Franchi, corsa contro il tempo verso il 13: spauracchio guerra legale - immagine 1
Gli aggiornamenti sull'infinita vicenda relativa alla ristrutturazione dello stadio Franchi di Firenze
Redazione VN

Come scrive La Nazione in edicola oggi, ci sono due aggiornamenti sul tema restyling dello stadio Artemio Franchi. Quello buono è che il governo sta cercando soluzioni. Quello cattivo è che, anche trovandole, non arriveranno prima del 13 giugno, data in cui scadono i termini per la presentazione delle offerte per partecipare all’appalto integrato da 170,1 milioni di euro. Il tema è delicato, sono al lavoro cinque ministeri, con tutto il resto delle questioni a cui far fronte nel frattempo. Il governatore Giani ha fatto il punto della situazione: "Mi sono già impegnato con Nardella a verificare eventuali fonti di finanziamento nazionale che passano dalla Regione e che possano essere destinati a questo scopo".  A poco più di una settimana dal gong, dal Comune dovrebbero essere inviate alle ditte partecipanti lettere in cui viene formalizzata l’aggiudicazione per lotti in fasi successive senza interruzione dei lavori.

Si procede

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Intanto per la prima tranche la certezza sono i 95 milioni (che salgono a circa 130 milioni con l’adeguamento dei prezzi all’aumento delle materie prime) del ministero della Cultura con il Pnc, il Piano nazionale complementare al Pnrr, che è autonomo ma segue le stesse regole del Piano nazionale di ripresa e resilienza, quindi con identiche scadenze e tempistiche. E’ questa la ragione per cui non è possibile fare un nuovo bando di gara, né approvare un nuovo progetto definitivo: non ce ne sarebbe il tempo, si rischierebbe davvero di mandare tutto in malora perdendo anche la fetta più grossa di finanziamento assegnata.


Scenario peggiore

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Il problema, spiega il quotidiano, potrebbe verificarsi se da «delicato», come viene definito dal governo, il caso Franchi dovesse diventare proibitivo. Ovvero se alla fine delle ricerche venisse deciso che non sta allo stato investire altri 55 milioni su uno stadio che, benché sia pubblico, è destinato a un club calcistico che milita in serie A. A quel punto diventerebbe difficile anche sostenere un eventuale esborso di Regione e Comune, in quanto sempre di soldi pubblici si tratta. Ma la questione resterebbe aperta, già che all’opera di ristrutturazione erano già stati destinati i 55 milioni per decreto interministeriale. Al Comune a quel punto non resterebbe altro che andare alla guerra legale. Ma intanto pensiamo all’oggi. L’importante è mandare avanti l’opera. E dunque avvisare i concorrenti della nuova modalità di aggiudicazione. Senza incappare in grane. Perché difficilmente al momento dell’aggiudicazione potranno essere disponibili gli oltre 170 milioni alla base del bando.

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