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Un gol improvviso del giocatore più improbabile e la notte viola si riaccende di nuovo. Non è stato facile portare via questa prima semifinale, ma la squadra viola ha avuto il merito di non mollare mai. È stata una fatica, ma alla fine è andata bene. Tutto è ancora in gioco, sia chiaro, e al ritorno sarà una sofferenza, però uscire dal Franchi con una vittoria è una bella spinta di entusiasmo e di orgoglio. Il calcio è pieno di storie così. E di partite come questa, che sembravano vinte e poi hanno sterzato altrove prima di ritrovare la traiettoria giusta. Comunque ci vorranno altri novanta minuti ad alta tensione per arrivare ad Atene. Non sarà facile, e ci vorrà una Fiorentina, pratica, applicata, capace di mettere in campo tanta qualità per andare oltre il Bruges. Proprio come la vuole Italiano, che ieri sera ha deciso di puntare tutto sui suoi uomini migliori per provare a chiudere subito questa doppia sfida. E, in effetti, non è che il Bruges abbia fatto granché. Ci ha creduto, però. E quel gol regalato gli aveva dato coraggio. Poi è sbucato Nzola e la notte si è tinta di viola. Tra una settimana, comunque, sarà una battaglia e servirà testa, oltre che gambe, per superare anche questo ostacolo e volare alla finale di Atene. Alla Fiorentina servono idee chiare e concentrazione per liberarsi del Bruges e pensare in grande. Già, perché l’obiettivo non è arrivare in finale, ma vincere la Conference. Serve un’impresa, però. Lo riporta la Repubblica.
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