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BERGAMO, ITALY - APRIL 24: Jonathan Ikone of ACF Fiorentina is challenged by Isak Hien of Atalanta BC during the Coppa Italia Semi-final second leg match between Atalanta and ACF Fiorentina at Stadio Atleti Azzurri d'Italia on April 24, 2024 in Bergamo, Italy. (Photo by Marco Luzzani/Getty Images)
Il solito 4-2-3-1 quindi, contro un’Atalanta priva di tre difensori importanti (Toloi, Scalvini e Holm) ma con tutte le bocche da fuoco a disposizione e pronte saltare al collo dei viola fin da subito. Era questo, il tema. Capire come avrebbero reagito Biraghi e compagni davanti al prevedibile approccio a cento all’ora dei nerazzurri. Avrebbero rinunciato a palleggio e dominio per aspettare o avrebbero risposto con le armi di sempre e, quindi, con aggressione alta e il tentativo di prendere in mano possesso e controllo della gara? La risposta, almeno dal punto di vista delle intenzioni, si è avuta subito. Fin dai primi minuti infatti la Fiorentina ha alzato la linea del pressing, piantando le tende nella metà campo dell’Atalanta. Nessuna gestione, per intendersi, ma giocare come se l’1-0 dell’andata non fosse esistito. Era questa l’idea. Non a caso nel giro di cinque minuti i viola avevano già bussato alla porta di Carnesecchi. Una con Nico e una con Belotti. Ma il calcio, si sa, è fatto tanto di logica ma tantissimo di episodi. E così è bastato un rimpallo per mandare in porta Koopmeiners e per riportare tutto in equilibrio. Lo riporta il Corriere Fiorentino.
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