Italiano nel nome del professor Zeman: il mago viola ha colpito

Italiano si è dimostrato un vero e proprio Mago per come è riuscito a calare le sue carte contro la Lazio. Sì, senza rivelarne il trucco. Prestigiatore, per come ha stupito tutti, con la sua mossa. Assolutamente a sorpresa. Il Vincenzo Italiano che l’altra sera ha strapazzato la Lazio, non lo si può chiamare illusionista. No, perché, la vittoria sui bianconcelesti è stata bella, importante e assolutamente concreta. Così, sul palco del Franchi, mago Vincenzo è stato abilissimo a estrarre dal cilindro una formazione che prima del fischio d’inizio sembrava avventata, troppo sbilanciata e via dicendo. E invece, come scrive La Nazione, proprio con quella formazione – un mix complicato ma efficiente di alta qualità e spregiudicatezza offensiva – ha portato a casa un risultato d’oro. Magico, appunto.

Una mossa alla Zeman

Italiano si dice avesse studiato la maxi-sorpresa nel corso dell’allenamento di sabato, a 48 ore dalla sfida con i biancocelesti. Una mossa che non può non essere ricollegabile a quello che è stato il suo maestro, ovvero Zeman. Prima di un derby (Zdenek era sulla panchina della Roma) o alla viglia di un match contro la ’nemica’ Juventus, più e più volte, Zeman aveva deciso di rendere ancora più offensivo il suo già spregiudicatissimo 4-3-3. Scelte al limite – almeno sulla carta – ma fatte con la consapevolezza (e qui si torna al lunedì sera di Italiano) che in certe situazioni o da certi momenti puoi uscirne solo ’strappando’ qualcosa dalla normalità, dalla routine di tutti i giorni. Italiano ha voluto giocarsi il tutto per tutto contro la Lazio, forte di concetti che la squadra ha poi saputo mettere sul campo in modo perfetto.

Concetti ben serrati

Concetto numero uno: solo vincendo quella partita, battendo la Lazio, la Fiorentina avrebbe potuto tenere vivo il proprio campionato, ricollocandosi in una classifica che ha già riacceso la corsa all’Europa. Concetto numero due: scelte forti a livello tattico le puoi fare solo se hai la convinzione della solidità del gruppo. Del gruppo che alleni. E così nei giorni in cui si era acceso il caso Bonaventura-Juve, o Sottil era finito sotto la mannaia del bocciato senza possibilità di appello, Italiano, ha voluto far vedere a tutti che la Fiorentina e lo spogliatoio sono vivi. E uniti, come ha avuto modo di sottolineare con orgoglio nel dopopartita, quel mago di nome Vincenzo.

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