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FLORENCE, ITALY - MARCH 03: Cesare Prandelli manager of ACF Fiorentina looks on during the Serie A match between ACF Fiorentina and AS Roma at Stadio Artemio Franchi on March 3, 2021 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)
Su La Nazione troviamo l'analisi della gara di ieri pomeriggio tra Fiorentina e Parma. Questa volta, all’ultimo istante, a sfumare è stata la sconfitta. E di sicuro, almeno questo, rappresenta un piccolo-grande segnale in controtendenza. Un pericolo scampato che vale oro, almeno a livello psicologico, visto che la Fiorentina un attimo prima dell’autogol di Iacoponi era davvero all’inferno. Per la Fiorentina inizia oggi un’altra settimana da dentro o fuori che porterà alla trasferta di sabato sera a Benevento, dove la stagione prenderà una direzione (quasi) definitiva. La vittoria rappresenterebbe una passo avanti importante nella direzione della salvezza; la sconfitta andrebbe ad aprire una crisi di risultati sulla quale società e giocatori saranno chiamati a prese di posizioni forti e nette per evitare lo spettro della retrocessione.
La panchina di Prandelli? Il 3-3 contro il Parma l’ha puntellata in modo netto, dopo che (forse) aveva vacillato nei minuti da incubo con il risultato sul 2-3. Le parole di Joe Barone nello spogliatoio a fine partita e quelle di Pradè davanti ai microfoni sono un messaggio all’unità che la Fiorentina deve aver ritrovato recuperando una posizione spettrale in termini di classifica. Poi, certo, rimane tutto il resto da risolvere, ovvero il rendimento di un gruppo forse eccessivamente impaurito, un assetto tattico che spesso finisce in balia del gioco degli altri, un attacco dove c’è solo e soltanto Vlahovic ad avere il senso del gol.
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