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Il tiro della Lazio è rimasto l’unico, quelli della Fiorentina non finivano più

Il tiro della Lazio è rimasto l’unico, quelli della Fiorentina non finivano più - immagine 1
Il tiro-gol del mago è rimasto l’unico, quelli della Viola non si contavano più. Italiano batte per la prima volta in carriera Sarri. Momento migliore non poteva trovare.
Redazione VN

La Fiorentina è rimasta la stessa fino dopo la mezzora perché non c’era nulla da cambiare. E’ ripartita nel secondo round come nel primo e ha schiacciato la Lazio nella sua area, stavolta senza subire nemmeno una ripartenza. Altre occasioni a raffica, con Gonzalez scatenato e un Beltran ottimo nel pressing e nelle rifiniture. Il primo vero pericolo l’ha portato Ranieri, ma la sua zuccata è stata respinta da Provedel. Poi è entrato in scena Belotti: servito da Nico in area ha crossato e sul rimpallo si è buttato Kayode per il primo gol della sua giovane carriera (19° marcatore diverso, nessuno di più in A). Poco dopo, lanciato da Beltran, il Gallo è stato atterrato da Casale in area per il rigore che Nico ha tirato sul palo col portiere spiazzato. Sembrava una partita stregata ma due minuti dopo, sull’ennesima incursione, una sassata di Beltran costringeva Provedel alla respinta sui piedi di Bonaventura che non sbagliava il tap in. Non si era ancora alla mezzora, ma la Lazio non è riuscita a riorganizzarsi e tentare uno straccio di reazione. Il tiro-gol del mago è rimasto l’unico, quelli della Viola non si contavano più. Italiano batte per la prima volta in carriera Sarri. Momento migliore non poteva trovare. Lo riporta la Gazzetta dello Sport. 

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