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La Nazione, questa mattina, dedica un approfondimento al numero uno gigliato Bartlomiej Drągowski. Il portiere gigliato viene definito una delle poche note liete di questa Fiorentina disarmonica fine 2020. Una piccola
matematica di felicità nel buio algebrico di una squadra dalle somme per ora sbagliate. Figlio d'arte di un ex centrocampista del Jagiellonia, Drago è sempre stato considerato un predestinato in patria. L'arrivo a Firenze nel 2016 sembrava potesse regalargli una svolta immediata, ma tanti ostacoli lo hanno costretto ad aspettare. Ostacoli che hanno nome e cognome, prima Tatarusanu, poi Sportiello ed infine Lafont lo hanno relegato in panchina. La rivincita arriva nel 2019, quando il prestito all'Empoli punta finalmente le luci sul talento del polacco che tornerà in Viola da titolare. Adesso, in mezzo ai tanti problemi della Fiorentina, lui resta una delle poche certezze sui cui fare affidamento.
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