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Corriere Dello Sport

Antognoni fa 70: “Una vita per la Fiorentina, ho ancora tanta voglia”

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Giancarlo Antognoni compie 70 anni: una vita dedicata alla Fiorentina, ma c'è ancora tanta voglia di essere protagonista
Redazione VN

Fiorentina-Milan sarà un po' più speciale per Giancarlo Antognoni, che quest'anno seguirà la squadra viola (come sempre accade) con un compleanno dietro l'angolo, a Pasquetta per l'occasione. L'Unico 10 lunedì compirà 70 anni, ma ha ancora tantissima voglia di vivere la vita, di calcio e di storia. Il Corriere Dello Sport lo ha intervistato all'alba di una cifra tonda che racconta tanto della sua esistenza, passata e presente, legata alla Fiorentina più di ogni altra cosa. La voglia di manto verde è ancora tantissima: "Mi piacerebbe restare nel calcio, magari nel giro della Nazionale o delle giovanili. Ho parlato con tutti, al momento siamo fermi e capisco le difficoltà degli ultimi anni. Sento di poter dare ancora qualcosa nonostante tutto sia cambiato" sorride. In Federazione è rimasto per 12 anni, poi la parentesi in viola.

Viola d'amore

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Già, la Fiorentina. Un "distacco difficile" lo definisce Antognoni, che torna sull'addio alla società determinato da situazioni che non gli andavano bene, portandolo da team manager al settore giovanile. "Poteva anche essere una cosa buona, ma in quel momento non me la sono sentita" spiega. Ma tutto questo non cancella il suo amore per la società che lo ha visto protagonista, ricordando gli arrivi a 18 anni fino a diventare una bandiera del club, passando per il doloroso scudetto del 1982 e la finale mondiale mai giocata: "Rivivo quei momenti, tutto nel giro di una stagione" ricorda. Ma anche i lunghi infortuni, pesanti, che gli portarono via tante partite nel suo momento migliore. "Con me quella Fiorentina avrebbe vinto lo scudetto, poi gli episodi ci hanno danneggiato. Se a Cagliari ci fosse stato il VAR..." sorride. Un amore grandissimo per la maglia gigliata, non scalfito nemmeno fra fine anni '70 e inizio '80, quando Juve e Roma si fecero avanti. Niente da fare, le bandiere sono così. "Martedì prossimo i tifosi mi faranno una festa a Firenze. Non so se l'avrebbero organizzata se fossi andato via" racconta.


Dirigente

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 Appesi i proverbiali scarpini al chiodo, Antognoni ha poi intrapreso la carriera da dirigente (rigorosamente in viola), nonostante divorzi dolorosi: "Nel 2001 lasciai dei soldi, ebbi una discussione con Cecchi Gori perché voleva esonerare Terim e non lo ritenevo giusto. Forse avrei potuto fare di più in generale, avendone l'opportunità. Ma almeno ho vinto più che da giocatore. Ci vuole fiducia nelle persone".

Viola di oggi

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Allo stato attuale, intanto, c'è una Fiorentina che potrebbe perdere Italiano a fine stagione: "Ricominciare da zero sarebbe un piccolo problema, perché non è facile sostituire un allenatore così. Adesso però c'è il momento decisivo e le gare sono determinanti. Forse la Conference ha la strada migliore" dice. Nella speranza che anche la Nazionale regali una gioia all'Europeo: secondo Antognoni gli Azzurri in Germania potranno fare la loro figura, specialmente se ci sarà un attaccante finalmente in forma. Che - perché no - servirebbe anche alla Fiorentina: "Comprerei una punta centrale".

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