Il futuro è altrove (Bologna o Lazio se saltasse Tudor) ma chi ci ha parlato sa che gli ci vorrà un bel po’ per cancellare la delusione. Così è però, e questa sfida va comunque giocata.
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Corriere Fiorentino
L’Atalanta per il terzo posto e per mettere la ciliegina su una torta dolcissima. La Fiorentina, al contrario, per archiviare una stagione che si è chiusa diventando una specie di incubo. Quattro giorni dopo la botta di Atene i viola vanno a Bergamo per una partita che più triste non si può. Perché riporta la mente alla scomparsa di Joe Barone e perché, appunto, la ferita di mercoledì sera è ancora lì. Sanguina, e sanguinerà ancora per un bel po’.
Vale per i giocatori, che ieri (l’hanno fatto per esempio Beltran, Quarta e Dodò) son tornati a farsi «sentire» su Instagram per scusarsi con i tifosi, e vale per Vincenzo Italiano. Già. Sperava di chiudere in tutt’altro modo, il mister, e invece siederà per l’ultima volta sulla panchina viola con il cuore gonfio di delusione. Certo, gli piacerebbe salutare con una vittoria, ma sarebbe inutile negare che anche per lui questo recupero conta praticamente zero.
Il futuro è altrove (Bologna o Lazio se saltasse Tudor) ma chi ci ha parlato sa che gli ci vorrà un bel po’ per cancellare la delusione. Così è però, e questa sfida va comunque giocata.
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