Al Genoa
—Il calcio di prima era diverso. Al Genoa avevo poca esperienza ma ero stato cercato per il modo di giocare di quella squadra, che attaccava sulle fasce. Poi sono andato in Coppa d'Africa e tutto si è andato un po' a perdere. Sull'aspetto sportivo nulla da dire, ma poi ho deciso di cogliere l'opportunità data dalla Fiorentina senza pensarci due volte.
Poi la Fiorentina
—Quando Pastorello, mio procuratore all'epoca, mi ha chiamato dicendomi che mi voleva la Fiorentina, ho sgranato gli occhi: "Ma che se ne fanno di me con tutti quegli esterni?", mi sono detto. Ma alla fine ho pensato che fosse il destino e l'ho seguito, mi sono fatto trovare pronto quelle poche volte che sono stato chiamato in causa e mi sono tolto anche soddisfazioni bellissime.
Gilardino
—Mi ricordo una persona molto pura e onesta, uno che ti rimane dentro. Anche al di là del calcio. Questi traguardi per lui sono meritati, direi. Lui in viola? Di solito conoscere la piazza aiuta, non mi stupirebbe perché a Firenze ha lasciato una buona impronta. Al Genoa ha fatto grandi cose, sarebbe un buon nome per la Fiorentina. Come finisce lunedì? Spero 2-0 viola.
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