D’Agostino: “Palladino ha un gioco alla Gasperini. Mercato? Serve un goleador”

L'ex viola Gaetano D'Agostino è intervenuto al Pentasport di Radio Bruno per parlare del momento della Fiorentina, dopo la sconfitta in finale di Conference League. Diversi i temi trattati, queste le sue parole:

Domani è una partita senza obiettivi per la Fiorentina, ma farebbe comodo chiudere con una vittoria. La finale di Conference League è stata veramente una brutta partita. I viola si sono snaturati troppo. Concordo nell'idea di giocare più bassi, ma quei lanci lunghi... Non sei una squadra adatta a fare quel tipo di gioco, anche per gli interpreti che c'erano in campo. Se voleva fare così doveva mettere Duncan e Barak al posto di Arthur e Bonaventura. E questo ha fatto sì che la Fiorentina non si riconoscesse in campo. Mi è dispiaciuto perché sì, si può perdere, ma non così. Palladino? È un allenatore che sta facendo bene a Monza, molto ambizioso. Ha un gioco più simile a Gasperini, quindi serviranno caratteristiche diverse anche sotto il profilo atletico. Elementi fondamentali in questa Fiorentina? Nel calcio moderno giocatore fondamentali non ci sono, piuttosto funzionali. Tutto dipende dalla filosofia dell'allenatore. Nella Fiorentina c'è qualche giocatore carino, importante, ma di fondamentali non ne vedo. Il silenzio generale della Fiorentina e di Commisso? Secondo me la delusione è stata tanta, però sì, almeno due parole me le sarei aspettate, soprattutto per i tifosi. Ma penso che arriveranno. A volte è meglio parlare dopo, facendo sbollire la situazione. Beltran? Anche io non ho capito che ruolo potrebbe ricoprire. Il vero problema della Fiorentina però è il centravanti, perché dopo Vlahovic è sempre mancato. Nessuno è andato bene dopo di lui. Credo che sia fondamentale avere un centravanti dai gol importanti in questo momento, tutte le squadre ce l'hanno, tranne la Fiorentina. Anche l'acquisto di Belotti è last minute, ma arrivava da due stagioni dove ha giocatore veramente poco. Lui fa un tipo di gioco che lo condiziona molto, perché si sacrifica tanto per la squadra. Prima, quando era più giovane, riusciva a gestirla, adesso meno. Per me la prima cosa da fare è andare alla ricerca di un attaccante che sia prettamente un uomo gol e non che ricopra solo quel ruolo. Una società che non programma non raggiunge per due anni consecutivi la finale di Conference League. Spero che i tifosi viola possano presto tornare e festeggiare, se lo meritano.