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Viola Park: sarà il migliore centro sportivo d’Italia?

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I lavori al centro sportivo della Fiorentina dovrebbero concludersi nel Natale 2022. Abbiamo messo il Viola Park a confronto con i più importanti centri sportivi italiani: ecco perché sarà il migliore in Italia

Redazione VN

Le voci di calciomercato imperversano e spostano l’attenzione di tifosi e appassionati. È per questo motivo che nelle ultime ore un’importante notizia è trapelata in sordina: il Comune di Bagno a Ripoli ha avviato gli espropri per la realizzazione della linea tranviaria che condurrà al Viola Park. In altre parole, un ulteriore passo verso la fine dei lavori attesa per Natale 2022.

Fiorentina, Commisso, Barone, sindaci e assessori hanno colto ogni occasione per incensare il progetto con lodi sperticate. Perciò, la domanda sorge spontanea: cosa avrà di speciale il Viola Park?

 

I numeri del Viola Park

 

Per rispondere, qualche numero verrà in nostro soccorso: 85-90 milioni di euro di investimento, 22 ettari di terreno (senza contare i 3 dedicati all’area verde), 10 campi da calcio, 5 padiglioni, 70 uffici e 71 camere da letto. Più nel dettaglio, il Viola Park insisterà su una vasta area verde nel comune di Bagno a Ripoli per ospitare il centro allenamenti delle giovanili e delle prime squadre (maschili e femminili), tutti gli uffici dei lavoratori della Fiorentina, una Villa Viola di rappresentanza e un Museo Viola. Per eventi di vario genere il centro sarà dotato di una Mini Arena da 1500 posti, mentre lo stadio principale sarà provvisto di 6 spogliatoi e di due tribune in grado di accogliere ben 3000 tifosi. I giocatori avranno a disposizione palestre all’avanguardia e piscine adatte sia alla preparazione fisica sia al recupero muscolare. I tifosi, invece, potranno godere degli allenamenti dal vivo, visitare il museo e rilassarsi fra i negozi e i ristoranti annessi al Main Stadium. In altre parole, le squadre viola e il popolo fiorentino saranno legati da un unico grande “parco giochi”.

 

Parola d’ordine: sostenibilità

 

L’architetto Marco Casamonti (già autore della Cantina Antinori a San Casciano) ha reso il progetto interamente sostenibile, unendo le esigenze del territorio a un indubitabile gusto estetico. I padiglioni, non più alti di un piano, saranno dotati di un tetto a “V” (compluvio) coperto da speciali pannelli solari verdi, in grado di “mimetizzarsi” dall’alto con lo spazio circostante. Al suo interno il parco sarà percorribile unicamente mediante veicoli elettrici, speciali golf car "targate" Fiorentina. Inoltre, rimarranno intatti circa 6 ettari di area verde, una parte della quale sarà ancora dedicata a pratiche agricole (in particolare ulivi). Infine, un occhio di riguardo sarà riservato anche alla storia archeologica del territorio: una zona del padiglione delle giovanili ospiterà, infatti, un’antica fattoria romana rinvenuta in loco dagli scavi propedeutici, mentre gli stessi campi da gioco saranno orientati rispettando l’antica centuriazione latina.

 

Il centro migliore d’Italia: paragoni con altri club

 

Tuttavia, se questa presentazione non fosse ancora sufficiente a mostrare la straordinarietà del Viola Park, ci saranno permessi alcuni paragoni. A Milanello i campioni d’Italia dispongono di 16 ettari e 6 campi da gioco, distanti da Milano circa 45 km. La “Pinetina” interista, oltre a presentare i medesimi problemi di distanza dal capoluogo, comprende “solo” 5 campi di allenamento, un’unica piscina e una sala stampa in grado di ospitare fino a 30 giornalisti (al Viola Park potranno sedersi circa 120 giornalisti). A Trigoria, d’altro canto, i campi sono 4 e le strutture più datate. Infine, i campi della nuovissima Continassa torinese sono provvisti di una tribuna coperta in grado di ospitare solo 600 tifosi, contro i 3.000 del Viola Park. E ciò che è più importante: nessuno di questi centri riunisce “generi” (maschile e femminile) e “generazioni” (giovanili e prima squadra) come il parco gigliato. Il grande merito di un Viola Park davvero fuori... dal comune.

 

ANDREA CEREDANI

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