Dario Nardella, sindaco di Firenze, durante il Consiglio Comunale di oggi ha illustrato il percorso che porterà alla restaurazione del Franchi. Queste le sue parole:
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Nardella a 360°: “Dalla messa in sicurezza al restyling, il percorso per il nuovo Franchi”
Il sindaco: "Il 18/02 sopralluogo con i rappresentanti di ACF e tifosi, poi via alla messa in sicurezza, al restyling e alla riqualificazione di Campo di Marte"
Intervengo per condividere con i Consiglieri Comunali il percorso che abbiamo immaginato per il profondo restyling dello stadio Franchi e per la riqualificazione complessiva dell'area di Campo di Marte. Sebbene potessimo avere le nostre ragioni per avanzare osservazioni e critiche al decreto del ministero, ci siamo messi a lavoro mettendo da parte le polemiche. Abbiamo preso atto della decisione da parte della proprietà della Fiorentina di non investire sul nuovo stadio Franchi, quindi porteremo in avanti autonomamente il nostro percorso. La Fiorentina è un privato libero di fare le proprie scelte.
Come sindaco della città metropolitana, però, sono disponibile alla costruzione di uno stadio nuovo a Campi Bisenzio e a valutare lo studio di fattibilità se e quando sarà proposto, perché la decisione spetta alla proprietà. Lo stadio, eventualmente, andrebbe inserito in una zona di infrastrutture con rete ferroviaria e tramviaria, con dei parcheggi adeguati. Tornando al Franchi, dobbiamo partire dai concetti positivi del decreto. Abbiamo un perimetro delineato e chiaro in cui operare in modo trasparente e veloce, perché è scritto cosa si può e cosa non si può fare.
Useremo le aperture a nostro favore contenute nel documento: 1) possibilità di una copertura dell'intero stadio e costruzione di curve parallele; 2) tamponare le curve esistenti per nuovi servizi anche commerciali; 3) volumi esterni e interrati sempre per finalità commerciale. Lo stadio è di proprietà del Comune, è un simbolo del calcio italiano e della storia della Fiorentina in cui hanno pianto e gioito intere generazioni. Ma ora c'è l'obiettivo di onorare la storia di Firenze e della Fiorentina con uno stadio all'altezza dei loro sogni e adeguato a standard europei. Mai avremmo permesso di tenere un impianto abbandonato, anche in caso di un nuovo stadio.
Ora siamo determinati a impegnarci su Campo di Marte. Il progetto è ambizioso e coinvolge tutti gli assessorati competenti, lo coordinerà l'ingegner Parenti e ci sarà bisogno di tutti, consiglio e quartiere. L'obiettivo è di realizzare un nuovo Franchi che preservi le sue qualità fondamentali ma sia adeguato al calcio moderno. Stadio innovativo e funzionale. Mettendo in sicurezza il bene architettonico con interventi ad hoc e dotando la Toscana di uno spazio iconico. Ricorderete l'incontro con Papa Francesco nel novembre 2015 e i grandi concerti e le grandi competizioni europee di calcio o rugby: la vocazione di un grande luogo di eventi rimane al centro del progetto.
Metteremo nel bando anche un polo museale del calcio, della Fiorentina ma anche della Nazionale e del calcio in costume in collegamento con quello di parte guelfa. Vogliamo inoltre decongestionare il quartiere con i problemi di viabilità e di parcheggio. E' una sfida che sono sicuro anche la Fiorentina sarà in grado di raccogliere. Perciò siamo disponibili a collaborare con la società, con una distinzione dei ruoli: il Comune ha l'interesse pubblico di rivalutare l'area, mentre la società persegue un fine di lucro. Daremo un impianto innovativo e starà all'imprenditore farlo funzionare.
La prima tappa sono gli interventi di sicurezza statica, con un primo lotto da 300.000 euro: il 18 febbraio faremo un sopralluogo con i rappresentanti di Fiorentina e tifosi, entro settembre completeremo il tutto, per un milione totale, permettendo un ritorno al Franchi senza limitazioni. In queste settimane sono allo studio le analisi per la progettazione dei lavori per la sicurezza sismica per 7 milioni di euro, risorse già individuate. Quando al Consiglio verrà sottoposta la DUP dalla giunta, vedrete che saranno coinvolte tante aree: la riqualificazione, il centro sportivo, viale Malta e giardini, via Toti, area ferroviaria tra le due passerelle, la linea definitiva della linea che porterà la tramvia, con il parcheggio che realizzeremo alla fermata. L'obiettivo sono 4.000 posti complessivamente a disposizione di spettatori e residenti. Poi nuove funzioni private con nuove volumetrie dentro e fuori lo stadio.
La terza tappa sarà il concorso internazionale, come lo vinse Nervi a suo tempo per impatto a vista, contenimento costi e velocità. Con lo stesso principio vogliamo lanciare il concorso tenendo conto della sostenibilità ambientale e dell'innovazione. Trattandosi di un bene pubblico non possiamo scegliere una strada diversa. Pensiamo ad uno stadio con polo museale, un centro congressi, ristoranti, area commerciale, palestre e altri servizi che ne garantiscano fruibilità sette giorni su sette, raggiungibili anche con tramvia e treno oltre che dall'autostrada grazie al casello di Firenze Sud.
Cari architetti, partecipate al concorso, chi si è battuto per salvare il Franchi dia una mano concreta. Entro due mesi definiremo il concorso con tutti i documenti necessari, sarà aperto solo a soggetti con determinate esperienze. Due fasi: ci sarà una prima selezione che porterà ad individuare i finalisti, mentre nella seconda fase verrà prodotto uno studio di fattibilità che sarà giudicato da persone competenti. Al vincitore verrà affidata progettazione anche esecutiva per non perdere tempo. Entro il 2023 la partenza dei lavori, entro la fine del mio mandato. Insomma, non ci fermeremo mai con i lavori: prima la messa in sicurezza statica e sismica, poi il restyling.
Ma ci impegniamo anche a disegnare una nuova viabilità per campo di Marte: abbiamo già il finanziamento di 249.000 euro per la tramvia, un'occasione per riqualificare tutta quella zona. Poi c'è il tema della pedonalizzazione di viale Paoli, il completamento della galleria pedonale e la riqualificazione della stazione. Non dirotteremo qui un euro dai servizi ai cittadini né dall'impiantistica sportiva di tutta la città. Anche se il restyling è pubblico, non graveremo sulle tasche dei cittadini. Ci siamo già attivati con il Governo e con l'Europa. Poi ci sarà l'adeguamento del canone sportivo e degli spazi privati. L'investimento sarà di 500 milioni di euro con mille posti di lavoro in un momento difficile, vogliamo andare avanti in questa sfida con coraggio. L'investimento aumenterà l'attrattività di tutta l'area e non solo, comporterà anche il recupero dei flussi turistici anche per lunghi periodi. Consegneremo alla società un impianto innovativo, funzionale e sicuramente più redditizio.
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