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Il baratro è dietro l’angolo, ma qualcuno lo dica alla Fiorentina

Photo by Alessandro Sabattini/Getty Images

La Fiorentina sta scherzando col fuoco e sembra che non se ne renda conto. E se guardiamo il calendario, la paura non può che aumentare

Stefano Niccoli

Un sabato nero, da dimenticare. Non bastava la sconfitta della Fiorentina contro il Sassuolo. In serata è arrivata anche l’incredibile rimonta del Cagliari sul Parma. La situazione se non è tragica, sportivamente parlando ovvio, poco ci manca. I punti di vantaggio sul terz’ultimo posto sono solo cinque a sette giornate dal termine. Adesso sì che la paura fa novanta.

E paradossalmente – è il pensiero di chi scrive – la classifica è l’ultimo dei problemi. Perché qui abbiamo a che fare con una squadra che non è una squadra, incapace di reagire alle prime “folate di vento”. A De Zerbi sono bastate poche sostituzioni per cambiare l’andamento del match. La Fiorentina si è sciolta come neve al sole contro un avversario che non aveva più niente da chiedere al campionato. Trattasi di aggravante. La formazione viola, invece, un obiettivo ce l’ha eccome. Proprio per questo motivo avrebbe dovuto continuare ad aggredire la gara come successo nel primo tempo. Niente. I ragazzi di Iachini si sono fatti rimontare con una facilità disarmante. La sensazione è che non abbiano capito che stanno scherzando col fuoco, che il baratro è dietro l’angolo. E se guardiamo il calendario, la paura non può che aumentare.

Mi vengono in mente le parole dette da Stefano Pioli nell’ottobre 2019 dopo la sconfitta del Milan contro la Roma per 2-1: “Dobbiamo sentire di più il bisogno di ottenere un risultato. Altrimenti sembra che vincere, pareggiare o perdere non ci cambi nulla. E invece ci cambia tutto”. Dichiarazione forte quella dell’ex viola. A Firenze si respira, più o meno, la stessa aria. La confusione regna sovrana in una squadra non abituata, differentemente dalle concorrenti, a lottare per salvarsi.

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