Fra i tanti nodi di casa Fiorentina che andranno sciolti in questo 2021, le scelte sul futuro di Nikola Milenkovic e German Pezzella entrano sicuramente nella top 10 delle priorità. La (doppia) situazione è abbastanza chiara: entrambi sono legati alla maglia viola da un contratto che scadrà il 30 giugno 2022 e, al di là delle dichiarazioni d'amore, le possibilità di rinnovare il rapporto calano drasticamente con il passare del tempo. Vale soprattutto per Milenkovic, ma in buona parte anche per il capitano.
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Il 2021 di Milenkovic e Pezzella, colonne precarie di una Fiorentina che non ha più il coltello dalla parte del manico
Entrambi sono legati alla maglia viola da un contratto che scadrà il 30 giugno 2022. Le possibilità di rinnovo calano drasticamente con il passare del tempo
Un segnale inequivocabile a riguardo era arrivato a inizio ottobre da Pradè durante la classica conferenza stampa di fine mercato: "Se ci fosse stata un'offerta congrua, Milenkovic e Pezzella sarebbero partiti. Adesso proveremo a rinnovare i loro contratti, altrimenti li cederemo". E poi ancora: "Il rinnovo di Milenkovic sarà molto difficile ma ci proveremo. Con Pezzella ne riparleremo più avanti, se ne riparleremo". Difficoltà - aggiungiamo noi - che a distanza di tre mesi, considerate le dinamiche di mercato e l'appetibilità dei due difensori, non possono che essere lievitate.
Una bella gatta da pelare per la Fiorentina, che in Milenkovic e Pezzella, nonostante le incertezze sul campo (troppe, da parte di tutti e due) e uno spogliatoio fragile, ha due elementi determinanti sia a livello tecnico che caratteriale. Per questo avallare stravolgimenti a campionato in corso sarebbe un rischio enorme da correre, probabilmente troppo grande per una squadra ancora alle prese con una classifica non troppo simpatica. In estate il discorso sarà diverso, ma nel frattempo restano tutte le difficoltà del caso: dalla svalutazione dei cartellini, fino al rapporto di forza in sede di trattativa con gli agenti dei due giocatori, Fali Ramadani e Martin Guastadisegno. Il mercato a volte può aspettare, ma fino a che punto?
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