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Iachini, i giovani e la Fiorentina: il trinomio funzionerà? Il passato dice che…

Ci siamo chiesti quanto il tecnico marchigiano punti veramente sui giovani in organico

Federico Targetti

Una delle (tante) critiche mosse alla Fiorentina vista fino ad oggi è la presenza di troppi giovani da far crescere in squadra, giovani che, in assenza di leader come Pezzella e Ribery fanno fatica a reagire. Sulla panchina viola arriva Beppe Iachini, e allora noi ci siamo chiesti: che rapporto ha il tecnico di Ascoli con il talento da coltivare?

Chievo 2007/08

La prima esperienza delle quattro che prendiamo in considerazione è quella con il Chievo, portato in Serie A da vincitore della serie cadetta nella stagione 2007-2008: fra i giocatori che in quella stagione misero insieme più di dieci presenze, nove avevano meno di venticinque anni; tra questi nove, Mantovani, Iunco, Bentivoglio e Obinna si potevano considerare dei titolari a tutti gli effetti, con un totale complessivo di 23 gol in quattro: un difensore, due centrocampisti e un attaccante, la spina dorsale della squadra.

Sampdoria 2011/12

Nel 2011-2012 è il turno della Sampdoria, anch'essa riportata in A al primo tentativo; Iachini subentrò ad Atzori a novembre, ed utilizzò meno giovani, con meno frequenza. Da segnalare l'allora ventiquattrenne Romero in porta da titolare, un utilizzo consistente del ventunenne Soriano (16 presenze in stagione, 1 gol), grande fiducia in Rispoli e in Obiang, entrambi con più di trenta gettoni all'attivo. Ma la Samp di Iachini era una squadra che si affidava soprattutto alla vena realizzativa di giocatori nel pieno della maturità calcistica, né vecchi né giovani, come Pozzi ed Eder, che avevano 26 anni.

Palermo 2014/15

Due squadre promosse, due salvate: la prima è il Palermo nella stagione 2014-2015, forse la migliore in assoluto per il Mister, che poté lavorare con talenti del calibro dei ventunenni Dybala (34 presenze e 13 reti, capocannoniere della squadra) e Belotti (38 e 6), che crescevano insieme a Franco Vazquez e Abel Hernandez, 26 e 24 anni. Senza dimenticare i vari Munoz, Lazaar, Morganella e soprattutto Quaison (21 anni), che, nonostante l'abbondante concorrenza in zona offensiva, riuscì a mettere insieme 20 presenze. Il Palermo chiuse all'undicesimo posto, con 49 punti.

Sassuolo 2017/18

Per ultimo, ecco il capolavoro compiuto due anni fa alla guida del Sassuolo. Anche in questo caso Iachini venne chiamato a novembre, per risollevare le sorti dei neroverdi partiti malissimo con Bucchi. La cavalcata che portò gli emiliani all'undicesimo posto con 43 punti è ancora fresca nella memoria dei tifosi più attenti, e non è difficile ricordarsi di Berardi, di Politano (obiettivi viola), di Lirola (lui viola lo è già, chissà che ritrovare il vecchio Mister non gli possa far bene); cominciavano ad essere esaltati i talenti di Sensi, Duncan, Goldaniga e Adjapong.

Cosa emerge? Giuseppe Iachini è un allenatore morigerato, che non ha problemi a far giocare i giovani di talento che ha a disposizione, ma senza rinunciare all'esperienza, specie al centro del campo, dove ricorre la formula "due giocatori esperti e uno giovane e travolgente" (per esempio: Missiroli-Magnanelli + Duncan nel Sassuolo). L'unica certezza dovrebbe essere il centrocampo con mediano e mezzali, da vedere se incastonati in un 4-3-3 o in un 3-5-2. Di giovani da far crescere ce ne sono, forse troppi, ma Beppe ha dimostrato di saperci fare. Chiesa, Castrovilli, Sottil, Vlahovic, Milenkovic, Terzic, Zurkowski, Pedro, Lirola, Ranieri, Venuti e Dragowski aspettano il loro nuovo condottiero...

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