Il giornalista de La Gazzetta dello Sport, Luca Calamai, è intervenuto al Pentasport di Radio Bruno, queste le sue parole
Ieri è stata una giornata demenziale, è stato tutto folle. Folli le parole del ministro dello sport (CLICCA QUA), come lo sciopero proclamato, ma non ascoltato da nessuno (CLICCA QUA). Ieri non è stato calcio, non possiamo pensare che il calcio sia una repubblica a parte, e ieri, giocando, è stato dato un messaggio pessimo. E’ una guerra, abbiamo cancellato un campionato per Calciopoli, non credo ci siano problemi a cancellare uno scudetto in uno stato di guerra come siamo adesso. Partite in chiaro? No, il calcio va fermato. Ieri i bar erano pieni di persone, è uno sport collettivo che porta entusiasmo quando si è in gruppo. L’unica soluzione è fermare il campionato.
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I bar erano pieni di persone perché le partite non erano in chiaro. Si fanno gli interessi di Sky e delle società di calcio. Vergogna!!
Quello che dici è giusto al 50%, il restante 50% è la demenzialità della gente. Ci stanno dicendo in tutte le salse di non stare in mezzo a troppa gente, anzi di evitarlo proprio perché è l’unico modo per contenere il contagio. Ma niente, l’italiano medio è un cretino che non capisce. Di questo passo il governo sarà costretto a istituire misure ristrettive come se fossimo in guerra, tipo il coprifuoco coi militari a controllare. Tutto perché siamo un popolo per lo più maleducato e ignorante.
Detto fatto