Sulle novità e gli obiettivi: "Italiano è un allenatore moderno, che predilige il gioco anche a discapito della fase difensiva. Anche grazie alla finale persa ha migliorato il suo pensiero, e lo ha trasmesso alla squadra. La Fiorentina si presenta al campionato con aspettative importanti. L'Europa League è un obiettivo che si prefissa, si cerca sempre di migliorare. Ma la Serie A non è mai facile. La viola ha tanti giocatori, forse anche troppi. Anche se la difesa è un po' scoperta, però Quarta a me piace. Però li forse manca qualcosa come esperienza. Dopo Milenkovic e Biraghi gli altri sono tutti giovani. Bonaventura lo conosco da tanti anni. Lo consigliai ai tempi per la nazionale Under 20. Ancora oggi a 34 anni fa la differenza. In un calcio equilibrato come quello italiano uno come lui serve sempre.
Su Mazzone: "Appena ventenne mi diede la fascia di capitano, gli sarò sempre grato per quello che ha fatto per me. Lui arrivò nel 1975. Ho un grande ricordo di lui, mi migliorò sotto l'aspetto tattico, e come persona. Gli sarò sempre riconoscente"
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