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Dopo Vlahovic... il solo Kayode
—Scorrendo i nomi del primo gruppo appare evidente che ben pochi di quei talenti costruiti in casa abbiano poi avuto un concreto sbocco calcistico interno. Dopo Vlahovic, l'unico realmente affermato, ora ci sta provando Kayode, il resto hanno messo insieme nella migliore ipotesi qualche presenza e nella peggiore una manciata di minuti. Cosa è mancato e cosa manca? Un allenatore in prima squadra che creda nel settore giovanile e che abbia intenzione di valorizzarlo, sotto il profilo tecnico e economico.
Un po' come fa Gasperini all'Atalanta, per intenderci. Di certo non come Italiano, e non è una critica ma un dato di fatto. Nel suo triennio l'unico giovane lanciato, Kayode, è più figlio delle coincidenze che di un piano preciso, considerando che in estate partiva come terza scelta nel ruolo e poi si è ritrovato titolare per gli infortuni di Dodo e Pierozzi. Gli altri hanno avuto possibilità e minutaggio ridotti al lumicino, a fronte di colleghi ben più affermati autori di prestazioni da mani nei capelli.
In attesa del progetto seconda squadra, che spero possa presto diventare realtà, dalla prossima stagione la Fiorentina avrà bisogno di un cambio di passo e di mentalità, in panchina e dietro la scrivania. Perché in casa viola il talento c'è e va raccolto oltre che coltivato, ma senza una gestione oculata rischia di sfiorire, di essere sprecato o, peggio ancora, di essere sfruttato da chi ci vede decisamente lungo.
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