Sulla sfida contro la Roma
—"Sicuramente è una partita difficile, ma come tutte quelle della PouleScudetto. Dobbiamo giocare ancora cinque gare in Campionato, abbiamo un vantaggio sulla quarta ma veniamo da una striscia negativa. Sono partite da giocare con la massima determinazione. Voglio vedere le mie giocatrici in campo con gli occhi della tigre".
Sulla qualificazione Champions
—"Avevamo molte sicurezze, ora che il gap con l’Inter si è assottigliato non dobbiamo spaventarci. Questa squadra non ha un problema mentale, fisico o di spogliatoio, non ha problema di identità: questa è la Fiorentina che con 12 vittorie, 3 pareggi e 3 sconfitte si è qualificata con anticipo alla Seconda Fase. Questa è la Fiorentina che ha in mano il proprio destino: fare punti e qualificarsi in Champions League, dare il massimo e portare in fondo il proprio cammino".
Infine il tecnico viola ha ritagliato uno spazio per rilasciare belle parole verso il cognato, l'ex bandiera dell'Inter, JavierZanetti, soffermandosi su quanto sia stato fondamentale per il suo approdo in Italia:
"Nel 1992, anno in cui si è fidanzato con mia sorella, ho conosciuto Javier. È nata subito un’amicizia e quando sono venuto a vivere in Italia è stato come avere un altro fratello. Mi aiuta o mi pesa? Mi ha aiutato tanto e quando volevo lasciare l’Argentina ho scelto l’Italia proprio per lui. Ma Javier merita il nome e la fama che ha, il riconoscimento che ha da parte di tutti è frutto della sua professionalità. Il nostro legame va al di là di queste considerazioni: siamo una famiglia, il successo di uno è il successo di tutti".
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