Vittoria a Genova? "Mi ha ricordato molto quando vincemmo 5-2 sempre a Genova (nel 2013 ndr), anche lì era l'inizio del campionato. Sembrava presagire un'annata splendida, poi ci si sono messi gli infortuni di Gomez e Giuseppe Rossi soprattutto. Al di là del risultato alla prima di campionato andare in uno stadio pieno come quello e rifilare quattro goal al Genoa non è banale, dominando e prendendo in pugno la partita. Chi ha fatto calcio sa che non è facile giocare così a "Marassi". Italiano ormai conosce vita, morte e miracoli e tutti i meccanismi dello spogliatoio che da fuori non si vedono. Potrebbe anche essere la sorpresa del campionato".
Somiglianze con la Fiorentina di Montella? "Li accomuna il dominio della partita e la padronanza del campo. La squadra di Italiano è più aggressiva da un punto di vista fisico. Sono molto ottimista perché è molto importante avere il tecnico al terzo anno. Con il supporto del pubblico che c'è a Firenze può essere davvero una grande annata".
Europa? "Si acquisisce esperienza e mentalità, la Fiorentina l'anno scorso è arrivata in fondo molto cresciuta e penso possa puntarci anche quest'anno. Devi avere almeno due formazioni titolari per mantenere gli stessi ritmi, almeno venti giocatori di pari livello. Squadra che vince non si cambia non vale più, con l'intensità delle partite, i viaggi e gli impegni ravvicinati".
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