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Viola in riserva? Forse, ma ora la Supercoppa. E l’esterno arriverà presto

Viola in riserva? Forse, ma ora la Supercoppa. E l’esterno arriverà presto - immagine 1
Quanto è importante Arthur per la Fiorentina? Tantissimo. Così come Faraoni darà una mano al gruppo ed a Kayode per rifiatare. E sullo stadio l'unica salvezza è fermare tutto per ripartire in modo più indolore
Enzo Bucchioni Editorialista 

Una cosa ormai è più che certa: la Fiorentina non sa giocare senza un regista, un testa pensante in mezzo al campo. E’ stata costruita così, come un meccanismo, tante rotelline, e se manca quella centrale, quella che fa girare le altre, il gioco diventa banale, normale e soprattutto lento. Purtroppo Arthur non è al massimo, va gestito, e dovrebbero saperlo anche tutti quei fenomeni (non parlo dei tifosi, ovvio) che hanno criticato la scelta dell’allenatore di lasciarlo fuori nel primo tempo. Il regista è la prima cosa che ci lascia in eredità il pareggio con l’Udinese, ma anche la crescente convinzione che questa è una squadra affidabile, anche nelle difficoltà (ne parlo dopo) non molla mai. Il carattere è da dieci e con un pizzico di fortuna nel finale il pareggio poteva diventare vittoria con quel palo maledetto. Comunque, la sconfitta di Sassuolo e questo pareggio raccontano di una squadra in riserva, il gruppo ha dato tutto, da mesi tira la cinghia, senza Nico e senza Jack per diverse partite (sta recuperando appena), senza un’alternativa a Kayode (fino a ieri), senza risorse sugli esterni e i soliti problemi. L’essere ancora quarti, in semifinale di Coppa Italia e agli ottavi di Conference è un qualcosa di straordinario, ma il dispendio è stato enorme e qualcosa si paga. Poi c’è un’altra cosa da ricordare, quasi tutte le squadre hanno momenti di calo, il rendimento non può essere costante in tutta la stagione e gennaio per Italiano è sempre stato un mese delicato. Ora c’è anche la Final Four, un problema di sicuro, ma anche un orgoglio. Questa Supercoppa in Arabia non l’avrei fatta, in questo periodo men che meno, ma per la Fiorentina resta comunque una vetrina internazionale, un orgoglio essere fra le prime quattro squadre d’Italia, e un’altra tappa di un percorso di crescita. Va presa così. Magari pensando di poter portare a casa anche il trofeo e non solo i soldi: l’ambizione di Italiano è forte in tutto. Un altro aspetto positivo possono essere le due settimane di stop del campionato per la Fiorentina che potrebbero consentire il recupero di Sottil, già quasi pronto, e di Nico Gonzalez, forse contro l’Inter, ma anche il reinserimento di Dodò nel gruppo.

Mercato & stadio, sono giorni cruciali

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Dall’Arabia, ovvio, continua anche il mercato. L’esterno arriverà, la scelta decisiva sarà fatta in queste ore. Non solo Vargas, il profilo italiano è sempre quello più seguito. Si cerca qualcuno “pronto subito”, alla Faraoni per capirci. A proposito di Faraoni, non è un bambino e si sapeva, ma chi ha visto il Verona negli ultimi anni, sapeva bene che questo giocatore ha sempre avuto un rendimento alto, è un assoluto professionista del ruolo, capace di attaccare, difendere e crossare. E’ già tornato utile e lo sarà ancora di più. C’è un’alternativa molto credibile. Conto l’Udinese si sono visti per la prima volta anche squarci di vero Nzola. Possono bastare? E’il suo ritorno? Non lo so. Difficile da capire. Comunque la Fiorentina non ha mollato l’idea di valutare se scambiarlo, prestarlo per sei mesi o venderlo anche se è complicatissimo. L’attenzione è alta, si aspettano le ultime battute del mercato per trovare l’incastro. Chiudo come al solito con lo stadio. La contestazione della curva è perfino normale. Ma pensate davvero che la Fiorentina possa andare a giocare per due anni in trasferta, Firenze senza calcio per due anni? Giustamente i tifosi si ribellano e siamo solo all’inizio. Forse non è stata valutata questa reazione, ma andava messa in preventivo. Una roba del genere non è mai successa da quando c’è il campionato e non può essere la Fiorentina a pagare. Nardella deve farsene una ragione, non c’è altra strada: la macchina va fermata. Se è ancora in tempo. Mettendo da parte l’orgoglio, la politica, le elezioni, con un gesto che può riportare perfino il consenso, Nardella deve ammettere di essere andato oltre, di non aver previsto tutto, e cercare una soluzione indolore per i tifosi, per la Fiorentina, per la città è una onorevole via d’uscita. Fermiamo tutto e cerchiamo un piano per restaurare il Franchi senza esiliare la Fiorentina. Non c’è altra strada.


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