Vincenzo DICE: “Discordi interni, concordi esterni”. Ora agire sul mercato

DICE. Così si chiama con l'acronimo una regola matematica relativa al campo delle disequazioni di 2°grado. Non preoccupatevi: non è il prodromo ad una noiosa lezione di algebra. Per di più se colui che scrive ha affinità con materie perlopiù umanistiche che non scientifiche. In realtà il concetto del metodo DICE, almeno da mutuare in ambito calcistico, è molto semplice. L'acronimo, infatti, sta per "discordi interni, concordi esterni". Un metodo mnemonico per semplificare agli studenti il procedimento da seguire nella risoluzione. Questa formula non vi ricorda forse qualcosa, in relazione alle vicende della Fiorentina di Vincenzo Italiano? Nel leggere l'undici sceso in campo ieri sera a Reggio Emilia, è balzata all'occhio la contemporanea presenza di Josip Brekalo e Jonathan (Jorko) Ikonè. Il primo ha giocato con la valigia in mano, direzione Zagabria. Il francese, invece, appare sempre più vittima di sé stesso e del "vorrei ma non posso" che trasmette nelle sue giocate. Due esterni insomma che - per motivi diversi - sono tutt'altro che concordi nello scacchiere viola. Innanzitutto per quell'essere schierati a piede invertito, tanto caro al tecnico viola. E qui sorge il primo quesito...

...Perché insistere nel giocare con due esterni?

Non siamo certo noi i soli ad esserselo chiesto. Soprattutto per il fatto che fossero gli unici a disposizione e che l'infermeria suggerisse di cambiare qualcosa nell'assetto tattico. Non tanto nei moduli, quanto nell'occupazione e nell'attacco agli spazi per mettere in difficoltà gli avversari. Missione che i due sopracitati hanno ampiamente fallito, facendo a malapena il solletico alla difesa neroverde. Un'eccezione - come per ogni regola - è il secondo tempo di Ikonè. Il più pericoloso quando si è deciso finalmente a dare un senso alla posizione di partenza da destra, per convergere e provare la soluzione col suo mancino. Impietoso invece per Brekalo l'ingresso di Parisi che, in 16' più recupero, ha toccato più palloni del croato ed è arrivato più volte sul fondo per andare al cross. Non è pensabile riproporre lo stesso spartito e lo stesso tridente martedì contro il Bologna di Thiago Motta. In attesa del mercato, servono soluzioni e variabili ad un gioco così facilmente leggibile. Forse affiancando alla punta due giocatori che possano giocargli vicino e che non si isolino sulla linea del fallo laterale? Giocare più all'interno del campo e sulla verticalità che spesso, guardando le partite della Fiorentina, latita. *L'articolo prosegue sotto la foto*

Simon...Vincenzo DICE

Fare di necessità virtù, certo, ma senza perdere l'occasione rappresentata dalla sessione di trasferimenti invernale. Al di là degli elettrodomestici pieni o meno, serve intervenire sul mercato per non rischiare di ritrovarsi in Primavera con la dispensa vuota. Ed è lo stesso Vincenzo Italiano a dirlo. Il tecnico gigliato lo ha ribadito anche nel post partita dalla pancia del "Mapei": "qualcosa serve, davanti siamo in due". Da qui un invito semplice: fate come (DICE) Vincenzo. Citando un famoso gioco e una canzone: "Simon Says", Simone dice. Ecco Vincenzo dice che c'è bisogno e in fretta. Fate come Simone...ehm pardon Vincenzo.

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