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L’editoriale

Un pareggio senza drammi, le rotazioni di Italiano, le ultime sul Franchi

Enzo Bucchioni
Le considerazioni a mente fredda di Enzo Bucchioni fra il pareggio con lo Spezia e la partita in Polonia.

Enzo Bucchioni

Il volo della colombina può essere un segnale da cogliere al volo: pensare positivo aiuta nel momento decisivo della stagione della Fiorentina con grandi obiettivi all’orizzonte. Dopo la finale di coppa Italia praticamente conquistata, sotto con la Conference e il Lech Poznan da affrontare giovedì in trasferta nell’andata dei quarti di finale. 

Che Fiorentina ci arriva?

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Per cercare di capire facciamo un passo indietro. E allora cosa pensare dopo il pareggio con lo Spezia, per molti aspetti inaspettato? Ci poteva stare dopo una lunga striscia di vittorie, che fosse una gara sulla carta abbordabile, ma con molte insidie l’avevo detto con alcuni tifosi viola di Viterbo incontrati al mercato di Sant’Ambrogio sabato mattina. Tifosi equilibrati, consci e soddisfatti del grande momento, ma anche realistici. Uno di loro mi ha detto “finirà uno a uno e ci può stare”. Un veggente. 

Ma certo che un pareggio del genere ci può stare senza nulla togliere alla Fiorentina, e per diverse ragioni. Intanto i record creano sempre tensione, appesantiscono la testa e le partite. Lo Spezia deve salvarsi e da quando c’è Semplici bada al sodo. Il vantaggio rapido e la superiorità abbastanza netta hanno forse indotto la squadra viola a mettere il motore al minimo, l’errore di Terracciano e Igor è stato fatale e dopo sono mancate velocità e lucidità per recuperare il risultato. Nessun allarme. 

Una partita del genere, comunque giocata con personalità, provandole tutte, ci può stare dopo nove vittorie consecutive. Non dovrebbe succedere, ma in un spogliatoio, in un gruppo, si percepiscono i momenti e le situazioni, è chiaro che in questo momento la partita più importante è quella di giovedì prossimo a Poznan e anche questo pensiero è probabile che abbia portato via energie fisiche e nervose. E comunque con il ko della Juve, la zona Europa ora è a tre soli punti quando mancano nove partite alla fine.

Le rotazioni di Italiano

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Nelle rotazioni di Italiano sono poi mancati proprio quegli elementi come Sottil e Castrovilli che avrebbero dovuto portare qualità, energie e velocità. Non meravigliamoci. L’allenatore fa bene a cercare di recuperarli, sono valori importanti e possono essere utili in questo denso finale di stagione, se non li fai sentire importanti dopo lunghi infortuni rischi di perderli. 

Castrovilli aveva giocato una grande partita contro l’Inter, ma gli alti e bassi sono normali quando si cerca la forma dopo un lungo stop, spiegatelo ai soliti pennafondai. Il difficile è tornare a una stabilità di rendimento e il tempo ci vuole. 

Sottil è ancora più indietro, ma anche lui è reduce da un’operazione e da un lungo infortunio. Lo Spezia era la squadra giusta per dargli minutaggio. Nessun dramma per una partita sottotono, la prossima andrà meglio. 

I temi del futuro

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Decisiva è stata comunque l’incomprensione fra Igor stranamente deconcentrato e Terracciano. Approfitto per parlare del portiere che sta facendo benissimo, va elogiato per i progressi e il grande lavoro fatto in questi anni, ma il tema portiere del futuro non può non essere affrontato. Avremo tempo per parlarne. 

Come dovrà essere affrontato il tema centroavanti nonostante la cresciuta di Cabral e il ritardo di Jovic. Spero che tutti si siano accorti di N’Zola, 26 anni e sempre in doppia cifra, anche chi scriveva a RadioBruno per dire che avevo stufato con questo giocatore. L’avrei preso due estati fa, l’avrei preso l’estate scorsa. Senza nulla togliere a Cabral che sta facendo grandi progressi e finalmente è inserito nel gioco, N’Zola è più forte. Ma ormai è tardi, lo Spezia chiede cifre importanti, fra i dieci e i quindici milioni.

Comunque, nonostante il pari con lo Spezia, la Fiorentina c’è, ha giocato con personalità e un pò di stanchezza mi sembra molto normale. Sono sicuro che giovedì torneranno intensità e velocità anche se il Lech è un avversario che una volta avrebbero definito “rognoso”. La squadra viola deve metterla sulla qualità, notevolmente superiore, ma ne parleremo nell’editoriale di giovedì mattina.

Finalmente Brekalo

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E a proposito di qualità sabato scorso c’è stato un saggio di quel che vale Brekalo. Anche con lui Italiano sta adottando l’inserimento lento per fargli capire movimenti e gioco, ma questo ragazzo ha grandi possibilità e l’anno scorso nel Toro ha fatto benissimo. Di sicuro può diventare un’arma in più in questo finale di stagione.

La telefonata di Rocco

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Ha fatto bene Rocco Commisso a telefonare per elogiare l’allenatore e la squadra, un pareggio non vuol dire nulla nello straordinario percorso primaverile di questo squadra, sul lavoro fatto da Italiano e la risposta di tutti i giocatori. Ma anche il Popolo Viola, sempre straordinario, è pronto a sostenere la squadra nelle prossime decisive partite, accorre sempre in massa e vedere uno stadio stracolmo la vigilia di Pasqua, contro lo Spezia, è qualcosa di esaltante. Gli obiettivi sono tutti a portata di mano e il Popolo Viola lo sa nonostante abbiano rimesso fuori la testa i “soliti noti” che non aspettavano altro che lo stop alla striscia di vittorie per ricominciare a pontificare sul nulla.

Ancora sul Franchi

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A proposito di stadio stracolmo, la vicenda Franchi sta andando come avevo ampiamente scritto negli ultimi anni. Le criticità erano evidenti, le forzature del sindaco Nardella pure, e secondo le ultime indiscrezioni l’Europa molto probabilmente non farà sconti. 

Ci rimetterà soprattutto la Fiorentina, ci rimetteranno i tifosi quando invece si sarebbe potuto accompagnare l’idea di un privato (Rocco Commisso) e sfruttare i suoi soldi. Non credo che il nuovo governo possa mettere soldi statali, non imiterà Franceschini, gli stadi li devono fare i privati, non possono essere accollati alla collettività. Ma Nardella ha fatto sapere che “difenderò il Franchi come ho difeso palazzo Vecchio”. Non s’è capito se userà ancora gli idranti…  

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