LEGGI ANCHE
Il Viola Park era il suo orgoglio
—Ora al Popolo Viola resterà l’orgoglio di avere avuto un dirigente che in cinque anni si è dato anima e corpo, giorno e notte, come nessuno aveva fatto prima. Per far diventare la Fiorentina una società sempre più grande e una squadra sempre più forte. Con i suoi pregi e i suoi difetti, le cose ben fatte e inevitabili errori, ma sempre con un’idea fissa in testa: battersi per la Fiorentina. Battersi guardandoti negli occhi in un mondo che preferisce attaccarti alle spalle. Non è poco. Anche a costo di risultare antipatico o ruvido, ma sorretto da una convinzione ferrea e incrollabile: faccio tutto per il bene di Rocco, della Fiorentina e dei suoi tifosi. Era difficile sentirlo parlare di Joe, parlava di Rocco, della squadra e dei tifosi. Sempre. E molte orecchie hanno fatto finta di non sentire, di non capire che gli ominicchi e i quaquaraquà non avevano e non avrebbero avuto niente a che spartire con questa Fiorentina.
Il dolore di Rocco
—“Joe non c’è più, ma vivrà per sempre nei nostri cuori”, Rocco Commisso si è commosso. Ha pianto. Ma ha ragione, non sarà difficile incontrare lo spirito di Joe che continuerà ad aleggiare per sempre fra quei campi, quegli alberi, quell’erba che anche ieri mattina profumava l’aria. Forse per Joe. Forse. Joe non c’è più, ma resterà per sempre. E non sono le solite parole vuote che si dicono in queste circostanze. Quello che sarà difficile, oltre a guarire il dolore, sarà raccoglierne l’eredità. E Rocco lo sa benissimo.
Ho incontrato un uomo ferito e provato dal dolore, ma non piegato. La Fiorentina andrà avanti con la stessa forza, le stesse idee e la stessa determinazione. Anche per onorare Joe e la sua memoria. “Abbiamo ancora tante battaglie da fare, vogliamo vincerle tutte”, mi aveva detto pochi giorni fa proprio Joe Barone. Quelle battaglie continuerà a portarle avanti Rocco, non so come, non so con chi, ma gli occhi pieni di lacrime del presidente erano quelli di chi sa bene cos’è la vita e sa cosa fare quando il Destino colpisce duro.
Ma non voglio parlare di quello che accadrà, non è ancora il tempo di una Fiorentina senza Joe. Lo merita la sua memoria, lo merita la sua famiglia che patisce il dolore più crudo, quello vero, profondo. Indelebile. Si chiama rispetto.
Se vuoi approfondire tutte le tematiche sul mondo Fiorentina senza perdere alcun aggiornamento, rimani collegato con Violanews per scoprire tutte le news di giornata sui viola in campionato e in Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA