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EDITORIALE

Tra il “ditino” e la luna: caro Riccardo, che sia solo l’inizio

Tra il “ditino” e la luna: caro Riccardo, che sia solo l’inizio - immagine 1
L'esultanza di Sottil ha fatto discutere, ma non è grave. Purchè sappia che con 1 (bel) gol non ha ancora dimostrato nulla
Simone Bargellini Vice direttore 

E' evidente che se lo poteva/doveva risparmiare quel ditino  Riccardo Sottil. Così come è altrettanto evidente che non sia stato poi niente di così clamoroso rispetto allo standard dei campi di calcio. Insomma non è il caso di montarci un "caso", dispiace solo - soprattutto per il numero 7 - che la discussione sulla sua discutibile esultanza abbia tolto, forse, spazio e risalto ad un gol bello, bellissimo, anzi meraviglioso. "E' una giocata del mio repertorio" ha detto lui con grande nonchalance. Il fatto è che però, fino a ieri, non ce n'eravamo accorti. "Devo ripeterla più spesso" ha aggiunto Ricky e su questo non possiamo che essere d'accordo.

Il problema non è il ditino

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Ecco se vogliamo il problema, più che il ditino, sarebbe questo: se di fronte ad un grande gesto tecnico Sottil pensasse di aver dimostrato il suo valore, anzichè rendersi conto che invece da dimostrare c'è ancora moltissimo. L'ultimo suo gol in Serie A risaliva al gennaio 2022, cioè 24 mesi e 35 partite fa. E anche se nel mezzo ci sono state 2 reti in Conference League (di cui 1 molto pesante), il succo del discorso non cambia. A 24 anni e mezzo e alla quinta stagione in Serie A (con 6 gol totali), per Riccardo Sottil è tempo di tirare le somme. Bastano 1-2 gol, pure meravigliosi, a stagione per essere all'altezza di questa Fiorentina ambiziosa?


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